Corriere della Sera (Roma)

A Villa Pamphilj mantici e ottoni nel festival folk

Tornano a Villa Pamphilj i concerti folk

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Quattro domeniche fra tradizione e innovazion­e. Quattro nuovi appuntamen­ti con il Festival Popolare italiano Canti, corde, mantici e ottoni, diretto da Stefano Saletti al Teatro Villa Pamphilj. Grazie a musicisti italiani, anche di fama internazio­nale, viene offerta l’opportunit­à di conoscere un passato che conserva una grande forza d’attrazione. Gli strumenti sopravvivo­no, anche se gli usi sono diversi, e diversa è l’ispirazion­e.

Ad aprire, oggi alle 11.30 Giuliano Gabriele (voce, organetto, zampogna), Lucia Cremonesi (viola, lira calabrese), Eduardo Vessella (tamburi a cornice, percussion­i). Hipnotic Dance è uno spettacolo volto alla scoperta della quintessen­za della musica tradiziona­le del Sud Italia, il ritmo, in un progetto artistico sperimenta­le che profuma di «popolare» grazie agli ipnotici tempi di danza, trascenden­do gli schemi sonori e vocali classici (ingresso 5 euro, info: scuderiete­atrali@gmail.com o 06.5814176).

Il festival proseguirà il 18 marzo con Clara Graziano & Valentina Ferraiuolo, duo femminile che vede le melodie sinuose e sognanti dell’organetto di Clara Graziano dialogare con i ritmi coinvolgen­ti dei tamburelli di Valentina Ferraiuolo. Il 29 aprile Stefano Saletti & Banda Ikona, gruppo che riunisce interpreti della world music italiana come Mario Rivera, Barbara Eramo, Ramya, Gabriele Coen, Carlo Cossu, Giovanni Lo Cascio, Arnaldo Vacca, Leo Cesari. Saletti è anche il direttore musicale di due diverse orchestre mediterran­ee: la 7 Sóis Orkestra e Les Voix du 7 Sóis, che riuniscono musicisti provenient­i dai tanti Paesi che si affacciano sul Mediterran­eo.

Il 27 maggio saranno infine di scena gli Agricantus. Il loro repertorio attinge ai suoni del deserto e delle periferie del mondo, ma anche ai ritmi ossessivi del rock e alle musiche tradiziona­li del Mediterran­eo, dalla taranta dell’Italia del Sud al folk mediorient­ale e nordafrica­no. Una miscela sonora resa ancor più suggestiva da un set che combina strumenti etnici a corda e a fiato accanto alla più sofisticat­a tecnologia elettronic­a.

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Capobanda Stefano Saletti (penultimo a destra) con la Piccola Banda Ikona , di cui è fondatore e leader

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