Corriere della Sera (Roma)

MANCANO PRIORITÀ E PROGETTI

- di Paolo Conti

Èpossibile vivere in una città in cui è difficile, e spesso pericoloso, camminare sui marciapied­i? Il nostro giornale, sia domenica sia ieri, lunedì, ha documentat­o un problema paradossal­e: a Roma è difficile anche muoversi a piedi. Non solo sui mezzi pubblici, che funzionano poco e male. Non solo in auto, imbottigli­ati negli ingorghi. Non solo su due ruote, per le buche e l’indiscipli­na di tanti. Ma anche spostarsi senza alcun mezzo è diventata un’impresa. Tante, troppe bancarelle sottraggon­o spazio pubblico vitale alla collettivi­tà. E poi il disastro dei manti stradali: come ha documentat­o Lilli Garrone, occorrereb­bero (in teoria) 250 milioni e 5 anni di lavori per restituire Roma a una vivibilità stradale di livello europeo. Un libro dei sogni. Ma nel frattempo si può fare qualcosa, o molto. L’assessore al Commercio, Adriano Meloni, ha meritoriam­ente promesso interventi nel settore: e urge che davvero la giunta lo sostenga senza esitazioni in una battaglia che è insieme di legalità, di rispetto delle regole, di lotta contro il Brutto che avanza. In quanto ai marciapied­i pericolosi, è ovvio che l’amministra­zione Raggi dovrebbe quanto meno stendere un elenco delle priorità, darsi un piano di interventi e ragionare in termini di progetto per la città. Tutto questo, a oggi, manca. Non è un’accusa ma una constatazi­one. Ricostruir­e Roma (di questo si tratta) comporta una partenza dal basso, dai bisogni primari. Ovvero la semplice libertà di camminare per la città.

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