MANCANO PRIORITÀ E PROGETTI
Èpossibile vivere in una città in cui è difficile, e spesso pericoloso, camminare sui marciapiedi? Il nostro giornale, sia domenica sia ieri, lunedì, ha documentato un problema paradossale: a Roma è difficile anche muoversi a piedi. Non solo sui mezzi pubblici, che funzionano poco e male. Non solo in auto, imbottigliati negli ingorghi. Non solo su due ruote, per le buche e l’indisciplina di tanti. Ma anche spostarsi senza alcun mezzo è diventata un’impresa. Tante, troppe bancarelle sottraggono spazio pubblico vitale alla collettività. E poi il disastro dei manti stradali: come ha documentato Lilli Garrone, occorrerebbero (in teoria) 250 milioni e 5 anni di lavori per restituire Roma a una vivibilità stradale di livello europeo. Un libro dei sogni. Ma nel frattempo si può fare qualcosa, o molto. L’assessore al Commercio, Adriano Meloni, ha meritoriamente promesso interventi nel settore: e urge che davvero la giunta lo sostenga senza esitazioni in una battaglia che è insieme di legalità, di rispetto delle regole, di lotta contro il Brutto che avanza. In quanto ai marciapiedi pericolosi, è ovvio che l’amministrazione Raggi dovrebbe quanto meno stendere un elenco delle priorità, darsi un piano di interventi e ragionare in termini di progetto per la città. Tutto questo, a oggi, manca. Non è un’accusa ma una constatazione. Ricostruire Roma (di questo si tratta) comporta una partenza dal basso, dai bisogni primari. Ovvero la semplice libertà di camminare per la città.