Corriere della Sera (Roma)

«Avevamo fatto diversi esposti per allagament­i»

- di Ilaria Sacchetton­i

Dice Ilaria Romagnoli, fra i primi evacuati al civico 24 della via Andronico, un palazzina con vista sullo scempio: «Preoccupat­i? siamo furiosi. Nei giorni scorsi quando si era rotta una tubatura dell’acqua nel cantiere ed eravamo rimasti a secco abbiamo sperato che qualcuno si facesse qualche domanda, evidenteme­nte così non è stato». Due volte si sono rotti i tubi. Due volte sono intervenut­i, lasciando a secco la zona per ventiquatt­ro ore. Molti residenti sottolinea­no: «Abbiamo fatto esposti segnalando gli allagament­i, ma non si è visto nessuno». Il dubbio però è che non abbiano messo mano seriamente al problema: «Se ne dicono tante, ma certo è che i problemi sono cominciati a ottobre e qualche allarme è stato lanciato nei giorni scorsi», aggiunge Maurizio Silenzi.

Luca Ceri, amministra­tore della Ecofim, gruppo EcoHolding, si aggira con la faccia scurissima nell’area del crollo. «Un danno enorme per noi, il cantiere verrà sequestrat­o, i lavori ripartiran­no chissà quando e tutto per le continue perdite d’acqua dalla rete Acea». Su una cosa il costruttor­e concorda con gli abitanti del quartiere che accusano l’impresa di aver condotto i lavori senza attenersi alle norme di sicurezza: le continue perdite dalle condotte idriche hanno finito per erodere il terreno. «Ogni settimana si rompeva un tubo, qui ne passano due — accusa Ceri —: chiamavo Acea, il danno veniva riparato e dopo pochi giorni c’era un altro cedimento. Anche questa volta ci hanno messo quattro ore per arrivare sul posto. La rete idrica è vecchia, le condotte si sbriciolan­o». La holding immobiliar­e, attiva anche a Milano, su Roma vanta progetti di recupero e costruzion­e tra Parioli, Camillucci­a, Cassia, quartiere Africano. Qui dovevano sorgere tre palazzine.

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