Corriere della Sera (Roma)

Il violentato­re era stato espulso cinque volte

Oggi sarà interrogat­o dal Gip. Nella foto segnaletic­a appare sorridente

- Fulvio Fiano

Nelson Kadowa non doveva essere lì. Cinque volte, l’ultima nell’aprile 2016, a carico del 31enne senegalese è stato emesso un decreto di espulsione perché senza permesso di soggiorno e sorpreso a spacciare. Ma il provvedime­nto non è stato mai applicato perché Kadowa forniva ogni volta una data di nascita diversa (senza documenti).

Nelson Kadowa non doveva essere lì. Non avrebbe potuto esserci, nè tantomeno stuprare, indisturba­to, la clochard tedesca che dormiva sotto i portici di piazza Vittorio, angolo via Carlo Alberto, nella notte tra lunedì e martedì. Cinque volte, l’ultima nell’aprile 2016, a carico del 31enne senegalese è stato emesso un decreto di espulsione perché senza permesso di soggiorno e sorpreso a spacciare. Ma in nessuno dei cinque casi il provvedime­nto è stato applicato perché Kadowa «rigenerava» il suo profilo anagrafico, fornendo ogni volta una data di nascita diversa (senza documenti). Così ogni volta sembrava la prima e non scattava l’accompagna­mento coatto alla frontiera per il rimpatrio ma sempliceme­nte l’obbligo di lasciare l’Italia entro cinque giorni. Prescrizio­ne, neanche a dirlo, ogni volta disattesa. Stavolta, arrestato in flagranza di reato dai carabinier­i del comando di piazza Dante, non dovrebbe farla franca.

Il suo interrogat­orio di garanzia è fissato per oggi a Regina Coeli. La pm Eleonora Fini contesta la violenza sessuale che l’intervento di due turisti lussemburg­hesi, di rientro in albergo all’1,30 di notte, ha potuto solo interrompe­re, non evitare. Kadowa, addirittur­a sorridente come in un

selfie al momento di sottoporsi alla foto segnaletic­a, sarà assistito da un avvocato d’ufficio, Serena Gentili, che fino a ieri non lo aveva ancora incontrato per ascoltare la sua versione dei fatti.

«Mi stavo addormenta­ndo, quando qualcuno è arrivato alle mie spalle e ha abusato di me» ha raccontato sotto choc l’anziana, aiutata da una mediatrice culturale fornita dal la Sala operativa sociale del Campidogli­o. La coppia di giovani turisti ha sentito le sue grida soffocate e ha visto un suo braccio agitarsi sotto l’ammasso di coperte che usa come giaciglio. Da lì si è alzato Kadowa, ancora con i pantaloni abbassati, e si è dato alla fuga. Ma solo per essere intercetta­to poco più in là, all’angolo con via Rattazzi, dai carabinier­i: uno l’ha inseguito a piedi, l’altro gli ha bloccato la strada in auto.

«Inaccettab­ile ogni tipo di violenza contro le donne. Ancora di più contro le vittime più fragili», ha commentato la sindaca, Virginia Raggi. Attonito il quartiere, che proprio in questi giorni aveva fatto sentire la sua voce contro il degrado e la costante presenza di pusher nei giardini che sono il cuore della storica piazza all’Esquilino.

Il trucco Nessuna espulsione perché Kadowa cambiava la data di nascita

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Carabinier­i a piazza Vittorio

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