Cinema America, guerra di manifesti
San Cosimato, sott’accusa gli «ottusi perbenisti» contrari all’arena: andate ai Parioli
«T rastevere è multiculturale... Rifiuta il vostro ottuso perbenismo...» I manifesti, a decine, sono stati attaccati all’alba a San Cosimato. Un blitz che, due giorni dopo l’annuncio dei ragazzi del Cinema America di traslocare in periferia, riapre la querelle sull’arena (mancata) in piazza. I toni sono da invettiva, il bersaglio è nitido: i residenti infastiditi dal rumore e chiunque si sia speso per spegnere «un sogno».
Ieri tra i banchi del mercato non si parlava d’altro. Del manifesto, affisso ovunque e subito sparito, nonché della misteriosa «manina», appunto («dovrebbe esse’ la moje d’un regista»), che aveva fatto pulizia. Dimenticando di strappar via l’ultimo, però, su un muro un po’ defilato... «Quattro gatti che non volete il cinema a San Cosimato ma anche i panni stesi, le tavolate sulla via, gli artisti di strada - ha scritto l’autore o autrice dell’invettiva Trastevere è libertà e comunità, non alza muri. I vostri cuori e sogni sono piccoli come il buco della serratura. Ben serrata...» Prosa militante, aulica. A tratti («ottuso perbenismo») echeggiante il lessico anni ’70. E subito dopo tagliente: «Non dovevano andare via i ragazzi del Cinema America. Non dobbiamo andare via noi. Dovete andare via voi». Chi è il «Pasquino» proarena? Una bella penna, di certo: l’anafora è efficace. Così come il finale: «Noi abbiamo il bar San Calisto. Per voi meglio i bar di piazza Euclide!» Il giallo continua. Ora si attende una replica.