Corriere della Sera (Roma)

Cinema America, guerra di manifesti

San Cosimato, sott’accusa gli «ottusi perbenisti» contrari all’arena: andate ai Parioli

- di Fabrizio Peronaci

«T rastevere è multicultu­rale... Rifiuta il vostro ottuso perbenismo...» I manifesti, a decine, sono stati attaccati all’alba a San Cosimato. Un blitz che, due giorni dopo l’annuncio dei ragazzi del Cinema America di traslocare in periferia, riapre la querelle sull’arena (mancata) in piazza. I toni sono da invettiva, il bersaglio è nitido: i residenti infastidit­i dal rumore e chiunque si sia speso per spegnere «un sogno».

Ieri tra i banchi del mercato non si parlava d’altro. Del manifesto, affisso ovunque e subito sparito, nonché della misteriosa «manina», appunto («dovrebbe esse’ la moje d’un regista»), che aveva fatto pulizia. Dimentican­do di strappar via l’ultimo, però, su un muro un po’ defilato... «Quattro gatti che non volete il cinema a San Cosimato ma anche i panni stesi, le tavolate sulla via, gli artisti di strada - ha scritto l’autore o autrice dell’invettiva Trastevere è libertà e comunità, non alza muri. I vostri cuori e sogni sono piccoli come il buco della serratura. Ben serrata...» Prosa militante, aulica. A tratti («ottuso perbenismo») echeggiant­e il lessico anni ’70. E subito dopo tagliente: «Non dovevano andare via i ragazzi del Cinema America. Non dobbiamo andare via noi. Dovete andare via voi». Chi è il «Pasquino» proarena? Una bella penna, di certo: l’anafora è efficace. Così come il finale: «Noi abbiamo il bar San Calisto. Per voi meglio i bar di piazza Euclide!» Il giallo continua. Ora si attende una replica.

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