Festival Bernstein 100, si parte con «Jeremiah»
Omaggio di Santa Cecilia al compositore
Quando domandarono a Leonard Bernstein di spiegare la sua passione per la conduzione d’orchestra lui rispose: «La ragione per cui amo dirigere è che amo le persone che dirigo e amo le persone per cui suoniamo. È la più grande storia d’amore che si possa avere nella vita».
Dunque non è difficile immaginare la grande intesa che lo legò all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che il maestro americano volle dirigere ben ventidue volte in cinquant’anni (tra il 1948 e il 1989) e di cui fu presidente onorario per sette anni. E ancor meno sorprende il lungo omaggio che l’Accademia gli dedica nel centenario della nascita, intitolato Bernstein at 100. «Onoriamo il compositore, il direttore e anche la persona, che ha trovato nella nostra orchestra qualcosa di magnetico», commenta il presidente Michele Dall’Ongaro. Si parte stasera all’Auditorium con Antonio Pappano sul podio per dirigere la Sinfonia n. 1 Jeremiah insieme al mezzosoprano Marie-Nicole Lemieux, la Sinfonia n. 2 The Age of Anxiety con il pianoforte di Beatrice Rana e un brano come Prelude, Fugue and Riffs, con Alessandro Carbone al clarinetto, che riflette il caratteristico miscuglio di influenze jazz e musica tradizionale ebraica (in replica domani e sabato).
Secondo appuntamento dal 22 al 24 febbraio con Orchestra e Coro diretti da Pappano nella Sinfonia n. 3 Kaddish (dalla preghiera ebraica dei fedeli in lutto) dedicata nel 1963 alla memoria di JF Kennedy e qui eseguita con il soprano Nadine Sierra e la voce narrante di Josephine Barstow. Il programma prevede inoltre il Concerto per violino di Brahms con la violinista coreana Kyung Wha Chung, star che ha scelto l’Auditorium per tornare sulle scene dopo una lunga assenza per questioni di salute.
Infine l’omaggio continuerà nella Stagione Sinfonica 2018-2019, che verrà inaugurata da West Side Story e dalla mostra fotografica Ciao Lenny! di Galliano Passerini (info: www.accademiasantacecilia.it).