I Monty Python ed Elio re di «Spamalot» incantano De Sica, Lillo, Nunzi e Foria
Dal palcoscenico di Sanremo al sipario del teatro Brancaccio, Elio (e un pezzetto delle sue Storie Tese) ha scelto l’ultimo giorno di Carnevale per debuttare a Roma nei panni del protagonista di «Spamalot», il musical diretto da Claudio Insegno e tratto dal film cult «Monty Python e il Sacro Graal» del 1975. Martedì grasso, in un foyer affollato da mascherine veneziane e da ogni sorta di travestimento, hanno sfilato gli ospiti della prima: da Francesca Nunzi a Donatella Pandimiglio, da Giorgio Borghetti a Edy Angelillo, Sabrina Knaflitz e Alda D’Eusanio. Colleghi, ammiratori e tanti amici, come Christian De Sica, Pasquale Petrolo (per tutti: Lillo), Barbara Foria, Emy Bergamo e Pino Strabioli che hanno raggiunto il cantante milanese per un brindisi in camerino. Ma è lunga la lista di chi non è voluto mancare ai Monty Python in salsa italiana, un’operazione che in oltre quarant’anni nessuno aveva mai osato tentare. I giochi verbali troppo british e una comicità esasperatamente surreale ne hanno scoraggiato la traduzione teatrale. Ad accettare la sfida stavolta è stato proprio un membro delle Storie Tese, Rocco Tanica che ha raccontato: «Quando vidi i Monty Python per la prima volta fu una folgorazione!». Ad applaudire il suo adattamento del testo di Eric Idle (con le musiche di John Du Prez) c’erano anche Pino Insegno, Federico Perrotta, Marco Simeoli, Rita Pivano, Beppe Convertini e Graziano Scarabicchi.