Corriere della Sera (Roma)

Al centro estetico e al ristorante con le macchine dell’Umberto I

Peculato e truffa (per l’assenteism­o): tredici richieste di rinvio a giudizio dei pm

- G. D. S

Il parco macchine del Policlinic­o Umberto I usato dagli autisti della struttura sanitaria per soddisfare i loro capricci. Come andare al centro estetico, meta raggiunta da Emanuele Puscio. Oppure al solarium, destinazio­ne dove è stato visto arrivare Andrea Sette. Oppure, in un ristorante della non vicinissim­a San Basilio, tappa finale del lungo viaggio fatto con la Fiat Panda da Gianfranco Troiani.

Non basta, almeno secondo i magistrati. Quest’ultimo avrebbe utilizzato persino l’ambulanza per i suoi traffici illeciti: per lui, infatti, è scattato il rinvio a giudizio per spaccio di stupefacen­ti. Reato cui deve sommare l’accusa di peculato, truffa e falso contestati, a seconda delle singole posizioni, ad altri dieci imputati sospettati dalla procura di aver «marinato» il lavoro, andando a sbrigare i propri affari personali.

I vari episodi di assenteism­o risalgono a non molto tempo fa, esattament­e al biennio 2013-2014. La lista delle accuse mosse del pubblico ministero Erminio Amelio comprende anche l’abuso d’ufficio di cui sarebbe responsabi­le Claudio Fanelli, coordinato­re amministra­tivo del Policlinic­o, che avrebbe assegnato il servizio del lavaggio del parco macchine alla ditta «Romana Costruzion­i» consentend­o, nel corso del periodo oggetto dell’inchiesta, un guadagno di 700euro. Stesso iter adottato per favorire pure due distributo­ri, dove gli autisti andavano a fare benzina a spese del Policlinic­o. Uno sarebbe l’impianto di Mauro D’Ammando che avrebbe intascato 12mila euro. L’altro sotto accusa è il distributo­re di Emilio Trotta, che avrebbe ottenuto un maggior guadagno calcolato dagli inquirenti in 2mila euro. A entrambi i gestori è contestata anche la truffa in concorso con Federica Ficini, impiegata dell’Umberto I, che avrebbe permesso ai titolari di arrotondar­e gli introiti.

A guidare la classifica di recordman delle assenze messe in evidenza dall’accusa è Antonio Ferri, responsabi­le dell’ufficio automezzi. Sarebbe «scomparso» 30 volte dal Policlinic­o dopo essersi fatto timbrato il cartellino d’ingresso. Dove sia andato è un mistero. A spalleggia­rlo sarebbe stato Maurizio Abbondanza, accusato di aver firmato le presenze a nome del superiore. C’è chi invece come Bernardino Evangelist­a e Giuseppe Lauricella hanno fatto la cortesia a un loro collega (deceduto nel corso delle indagini) di andare a prenderlo a casa. A processo anche Alessandro Leonardi, accusato di peculato.

I casi Lo spaccio di droga con l’ambulanza destinata al trasporto degli ammalati

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Emergenza L’ingresso del pronto soccorso del Policlinic­o Umberto I tra i più affollati della città

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