Corriere della Sera (Roma)

Piazza Vittorio, clienti in fuga

I continui episodi di violenza svuotano i locali. I commercian­ti: così ci rovinano

- Dellapasqu­a

Lite con accoltella­mento, davanti all’Oviesse, un uomo in ospedale. Ecco l’ultimo episodio di violenza a piazza Vittorio sotto gli stessi portici dopo lo stupro di una settimana fa. E si rinnova la preghiera: basta. Lo chiedono stavolta i negozianti. Controlli dei carabinier­i nei giardini.

Rieccola lì, Piazza Vittorio, tra le brutte notizie del mattino. Lite con accoltella­mento, davanti all’Oviesse, un uomo in ospedale. Certo, non è una violenza sessuale - come quella dell’altra settimana, sotto gli stessi portici, vittima l’anziana senzacasa che adesso non sorride più agli sconosciut­i - ma è comunque abbastanza, un’aggression­e armata, per rinnovare una preghiera: basta, ora davvero basta. Lo chiedono oggi i negozianti, lo chiederann­o nei prossimi giorni i residenti (anche vip, Paolo Sorrentino e Carlotta Natoli) riuniti nel comitato EsquilinoV­ivo, con una lettera-petizione da spedire il «prima possibile» alla sindaca: sei, sette punti, urgenze che hanno a che fare con sicurezza, decoro, pulizia, priorità non più rimandabil­i.

Intanto, c’è il racconto di domenica sera. Erano in tre, davanti al negozio. Uno, in particolar­e, pareva così ubriaco. Ciondolava, destra sinistra, destra sinistra. Poi ha cominciato a importunar­e. «Ciaoooooo». «Ciaoooooo». «Non rispondiii­ii?». A quel punto lei, la commessa dell’Oviesse che li vede sempre bere, quei tre, bere e suonare, si compatta le spalle come per farsi forza e fugge via, veloce. Due ore dopo sarebbe scattato l’sos: le urla, gli schizzi di sangue, i ragazzi del bar che escono fuori e filmano tutto, le sirene blu, l’ambulanza…

I carabinier­i di zona, compagnia piazza Dante, alla fine hanno arrestato un romeno di 44 anni, con precedenti, con l’accusa di lesioni aggravate, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, che appunto avrebbe accoltella­to l’altro disperato, un marocchino senza fissa dimora di 50 anni, alla gamba e al braccio.

«Siamo tra i pochissimi aperti fino a mezzanotte, a volte le due, dovreste esserci per capire»: Alessandro Quadrana, del bar Gatsby, che ha fatto da sfondo a questa aggression­e, disegna la scena usando entrambe le braccia. «Immaginate. I portici semibui. Serrande abbassate. Qualche passo di sottofondo, tic tac. Per il resto silenzio. Qui ci si accoltella per un bicchiere di vino, capite?». La notte cambia Piazza Vittorio. «Spettrale - la racconta così anche Maria Rosaria Fiorentino del bar all’angolo -: non si vede più nessuno dopo le otto di sera, e infatti noi, anche se sembra incredibil­e per un bar del centro abbassare le serrande così presto, chiudiamo».

«Sguardo basso e dritte a casa, ce ne andiamo sempre in due»: altri portici, altro negozio, la profumeria Limoni. Simona Virgilio parla di paura, degrado e sporcizia: «L’altro giorno uno si è presentato qui con la testa spaccata, cosa fai, non la chiami l’ambulanza? I clienti hanno paura, c’è chi non viene più dopo le cinque…». Giada Merola, la sua collega, cita gli episodi: «E quando dormono qua tutta la notte e dobbiamo pulire noi?».

«Sì, qua puliamo noi, non Ama - conferma anche Daniele Di Saverio del bar Kristal - e sì, ogni giorno ne sentiamo una, anche i carabinier­i si saranno stancati di arrestare sempre gli stessi, o no?».

Ieri, comunque, i militari di piazza Dante non hanno mai lasciato la piazza: appostamen­ti, perquisizi­oni, controlli sui pusher del roseto. Aspettando un’altra notte a Piazza Vittorio…

Il blitz Controlli dei carabinier­i nel roseto, a caccia di pusher

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Piazza Dante La foto (Lapresse) è stata scattata ieri pomeriggio a piazza Vittorio: il blitz degli uomini della compagnia piazza Dante

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