Veltroni: ormai è diventato area di periferia
«Piazza Vittorio è diventata nel corso di questi anni una “periferia” della città. Dopo tutto il lavoro che era stato fatto, spostando anche il mercato...». È l’amara constatazione di Walter Veltroni ieri sera al Tempio di Adriano alla presentazione del libro di Roberto Morassut «Le periferie urbane tra storia e futuro».
Una piazza Vittorio dove oggi come in tutti i luoghi periferici «importante è il lavoro di ricucitura, che passa attraverso gli asili nido ed i punti luce perché molte periferie, come piazza Vittorio, sono al buio». E mentre Veltroni ritiene che gli strumenti più importanti per il sindaco di Roma oggi siano «ago e filo per ricucire la città» un altro ex sindaco come Francesco Rutelli invoca dal Governo «investimenti per Roma», ma con «un’amministrazione che sia capace poi di gestirli e di spenderli. Soprattutto - aggiunge Rutelli - bisogna allevare una nuova classe dirigente che anziché di follower, sia di leader». E mentre Roberto Morassut parla della convinzione che la situazione della Capitale e delle sue periferie «sia paragonabile a quella dell’immediato dopo guerra, perché le condizioni sono tutte da ricostruire», il presidente della Camera di Commercio, Lorenzo Tagliavanti, vi vede invece una certa vitalità con «imprese di necessità», ma «una nuova piccola imprenditoria».
E con un nome molto simbolico «Agente 0011», gli studenti sono coinvolti nel progettare un nuovo volto per l’Esquilino. Così ieri mattina al centro multiculturale «Matemù» in via Vittorio Amedeo II, alcune classi dell’Istituto Leonardo da Vinci hanno presentato i risultati delle loro ricerche sul quartiere in collaborazione con Amref (onlus che si occupa prevalentemente dell’Africa). Tema: «Più salute per tutti all’Esquilino», svolto «interrogandosi e interrogando attori del territorio rispetto a priorità, servizi e bisogni legati a questo argomento», come ha detto la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi. Tra i risultati di un questionario con un centinaio le persone intervistate, con una domanda cruciale sui soggetti «vulnerabili» più presenti all’Esquilino: nel 48% delle risposte si tratta dei «senza fissa dimora». E molti ragazzi lamentano la mancanza di spazi di aggregazione giovanile. Ieri la prima riunione operativa: studenti e rappresentanti delle istituzioni hanno espresso le loro opinioni e hanno ragionato sui bisogni del quartiere. Fra un mese il prossimo incontro. «Il rione ha problemi e difficoltà che possono essere superate con il contributo di tutti - afferma l’assessore alle Politiche sociali del I municipio Emiliano Monteverde - Ma che sono figlie non di una mancata integrazione , bensì sono sovrapposte a quelle comuni a tutta la città. Il vero problema è la gestione del disagio di chi vive per strada».