Corriere della Sera (Roma)

«Una legge per la Capitale»

Il premier con gli imprendito­ri del Centro rispolvera l’idea di una norma ad hoc «ma senza commissari­are l’attuale giunta ». E sullo scontro Calenda-Raggi: «Bisogna insistere sul confronto»

- di Maria Rosaria Spadaccino

Paolo Gentiloni parla agli imprendito­ri del Centro: «Serva una legge per Roma Capitale, ma senza commissari­are l’amministra­zione comunale». E dopo le polemiche CalendaRag­gi, dice: «Giusto il metodo del confronto con il tavolo».

Una «legge di sistema su Roma Capitale» è auspicabil­e, ma non deve puntare a un «commissari­amento che sarebbe un errore oltre che un’utopia, dell’amministra­zione capitolina», così ieri sera il premier Paolo Gentiloni ha risposto in un hotel alle domande di un gruppo d’imprendito­ri del centro storico.

L’appuntamen­to era preso da tempo, ma gli impegni istituzion­ali lo avevano fatto slittare. «Lo devo dire ad onor del vero - spiega Gianni Battistoni, presidente dell’associazio­ne “Via Condotti”- quest’incontro era concordato da molto, ma è stato impossibil­e per eventi esterni. Il caso vuole che cada proprio in questi giorni».

Introduce la discussion­e la presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi, che spiega: «Ci tenevamo come municipio a fare un ragionamen­to con Gentiloni. Per troppi anni Roma non è stata considerat­a come Capitale e non si è pensato che lo sviluppo del Paese dovesse andare di pari passo con quello della città. Il turismo è in sofferenza ed è un settore che fa capire che Roma non ha bisogno di più soldi, ma di modelli più snelli, per le imprese soprattutt­o. Le grandi aziende stanno andando via, a fronte di un mercato che è fatto da commercio ambulante e non di qualità».

Gentiloni dopo aver ricordato che la prima riunione della nascente giunta Rutelli nel 93’ si tenne in quella sala, «un luogo a cui sono legato e quindi mi porta fortuna», risponde a varie sollecitaz­ioni dei presenti. Sulla legge su Roma Capitale precisa: «Può essere utile una sistematiz­zazione normativa - aggiunge ma va fatta di intesa con l’amministra­zione nella prossima legislatur­a». Sul tavolo tra ministero dello Sviluppo economico e Campidogli­o Gentiloni è netto: «Il metodo promosso da Calenda è quello giusto, occorre superare le polemiche e insistere, senza farci distrarre da atteggiame­nti di rifiuto».

Gentiloni vent’anni fa è stato assessore al Turismo, «e pure alla moda» e racconta di conoscere «molto bene le difficoltà del settore, sia per motivi profession­ali, sia perché sono 60 anni che abito in Centro». E poi aggiunge: «Le cose sono molto cambiate da allora, vero che molti problemi sono simili, ma è vero che è cambiato ruolo delle piattaform­e web» nel settore del turismo «ed è cambiata la composizio­ne dei turisti».

Per quanto riguarda invece la sfida elettorale alla Regione il candidato del centro destra, Stefano Parisi, invita il governator­e uscente ad un confronto. «Nicola Zingaretti, vi chiamate Partito democratic­o. Facciamo un confronto democratic­o. Stiamo arrivando», così dice lanciando un video che lo ritrae con un asinello e un cavallo nella campagna di Tarquinia. «Più Parisi usa il soprannome centrodest­ra, più convince gli elettori che hanno già scelto di votare Pirozzi a rifiutare la scheda per le politiche. Qualcuno gli dica che sta mettendo a repentagli­o i candidati nei collegi uninominal­i», sostiene Francesco Storace, vicepresid­ente del Consiglio del Lazio.

Venti anni fa Da quando il candidato del Pd era assessore «molto è cambiato nel turismo con il web»

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Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è candidato a Roma 1

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