Caso Guerrini La rabbia della sindaca: giorno decisivo
Si sarebbe dovuto riunire ieri, come di consueto, il gruppo M5S in Campidoglio. L’incontro è slittato a oggi pomeriggio «per questioni organizzative». Nel vertice di maggioranza si parlerà anche di Gemma Guerrini, vice presidente della commissione Cultura, finita nella bufera per aver definito «feticismo», riferendosi alla rassegna cinematografica in piazza San Cosimato, «la proiezione reiterata di vecchi film». Parole che, oltre a irritare i colleghi, avrebbero fatto arrabbiare anche la sindaca. Senza contare le proteste dal mondo della cultura: oltre 170 firme raccolte a sostegno della manifestazione. Dopo il week end, oggi potrebbe essere la giornata decisiva. Nonostante le prese di distanza, la questione è ancora calda e i pentastellati dovranno trovare il modo di disinnescare le polemiche. Non sarebbe la prima volta: voci fuori dal coro, da capire se e come far rientrare nei ranghi. «Guerrini ha usato un termine infelice — ammette un consigliere grillino —. In ogni caso, su temi delicati sarebbe sempre meglio confrontarsi con la maggioranza, prima di uscire pubblicamente». Una riflessione che sintetizza la nota nella quale qualche giorno fa il gruppo si è dissociato dalla Guerrini. Nella capigruppo di ieri, nel frattempo, si è riacceso lo scontro con le opposizioni: «Il Consiglio è stato convocato per giovedì, dalle 18 alle 24 — protesta la dem Valeria Baglio — . Come se non avessimo chiesto di fissare le sedute in orari più consoni per consentirci di conciliare impegni familiari e lavoro». Rimostranze inascoltate: «Ci è stato risposto che Roma non è il comune di Pescasseroli... Ma è il solito pretesto per escluderci dal dibattito. Vorremmo poter essere messi nelle condizioni di esercitare il nostro ruolo con il massimo impegno». E invece? «Manca il rispetto delle istituzioni».