Centro storico, sabato di tensione
Dalle 13 strade e piazze off limits e bus deviati. La protesta degli antagonisti pro migranti a Ponte Galeria Oggi in programma due cortei e tre sit-in: allerta per il rischio di infiltrati nelle manifestazioni
Centro storico blindato, oggi, per le cinque manifestazioni che si terranno nel pomeriggio. Due sono i cortei in programma: uno sfilerà da piazza della Repubblica a piazza del Popolo (dalle 13 alle 17), l’altro da piazza dell’Esquilino a piazza Madonna di Loreto (dalle 14 alle 20). Previsti anche tre sit-in: gli antagonisti pro-migranti a Ponte Galeria, i no vax a San Giovanni, Giorgia Meloni a piazza Vittorio. Strade e piazze saranno chiuse dalle 13, deviate le linee degli autobus. Le metro A e B avranno otto convogli in più per far fronte all’aumento dei passeggeri: sono attesi 300 pullman da tutta Italia. Tremila gli agenti in assetto antisommossa, poiché è elevato l’allarme per il rischio infiltrati.
Otto convogli in più sulla metro A e sulla B nei turni di mattina e di pomeriggio per far fronte all’impatto con le migliaia di partecipanti ai due cortei in programma oggi pomeriggio. Ma anche tremila uomini delle forze dell’ordine per assicurare che tutto fili liscio. Una giornata che si annuncia molto complicata, con il rischio di infiltrati nella manifestazione del pomeriggio dall’Esquilino a piazza Venezia organizzata dai Cobas: previste 4.500 persone, ma la Questura non esclude la presenza di personaggi pronti allo scontro, provenienti anche da fuori Roma. Vietato indossare caschi e coprirsi il volto.
Le bonifiche, con la rimozione di auto e cassonetti, sono già cominciate nella notte, anche sul percorso del corteo «Mai più fascismi» da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, con la partecipazione di esponenti politici e del vice sindaco Luca Bergamo. Ventimila in marcia per l'iniziativa dell’Anpi fin dalle 13. Un’ora più tardi comincerà la manifestazione dei Cobas che si concluderà alle 19. C’è il timore di possibili incroci pericolosi con gli attivisti di Fratelli d’Italia impegnati dalle 18, con la leader Giorgia Meloni, in un presidio nei giardini di piazza Vittorio.
Alla stessa ora sit-in degli antagonisti fuori dal Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria - non preavvisato in Questura - e a San Giovanni del movimento No Vax al quale avrebbero aderito 10 mila persone. L’attenzione delle forze dell’ordine è molto alta, anche perché la minaccia di incidenti viene considerata concreta, vista anche la complessità della giornata a livello nazionale con comizi di partiti e movimenti di destra ed estrema destra e contromanifestazioni dell’ultrasinistra da Milano a Palermo.
Ma ci saranno disagi - e anche pesanti - per i romani che si aggiungono a quelli che potrebbero essere provocati dal maltempo che si abbatterà sulla Capitale nelle prossime ore. Si prevedono blocchi stradali e ingorghi, nonché molte deviazioni dei mezzi pubblici. Per domani poi è stata confermata la domenica ecologica, con il divieto di circolazione per tutti i veicoli, compresi i diesel euro 6. Sul fronte della sicurezza sono stati organizzati servizi di controllo fin dagli accessi autostradali per impedire, come è successo in passato, che gruppi di violenti arrivino in auto o pullman nascondendo a bordo armi improprie.
Perquisizioni anche nelle stazioni ferroviarie, soprattutto Termini e Tiburtina, dove è previsto l’arrivo di centinaia di partecipanti alle manifestazioni. Da settimane gli investigatori stanno svolgendo accertamenti sulla Rete dove il tam tam nelle chat di movimenti politici sia di estrema destra sia di estrema sinistra è sempre più attivo. Le scene viste a Torino giovedì sera, con le bombe carta caricate con chiodi e bulloni lanciate contro i poliziotti - e le immagini postate sui social degli agenti feriti - hanno lasciato il segno fra gli stessi operatori delle forze dell’ordine. E dal Viminale avvertono: «Non faremo sconti a nessuno, interverremo in maniera tempestiva per fermare l’illegalità. Chi ha lanciato quelle bombe voleva fare veramente male».