Corriere della Sera (Roma)

È NATA LA ROMA FAI DA TE

- di Paolo Conti

Ormai il fenomeno è consolidat­o ed evidente. È nata la Roma Fai Da Te. C’è chi si organizza per ripulire i giardini pubblici sotto casa, o porzioni di parco (nonostante i vincoli e i cervelloti­ci lacci ideati dall’attuale amministra­zione comunale). Molti extracomun­itari, ormai accettati e sovvenzion­ati da numerose collettivi­tà di quartiere, spazzano i marciapied­i. Tanti cittadini potano i piccoli alberi davanti casa per evitare cedimenti, e ce lo raccontano con le loro lettere. I volontari di Earth aprono e chiudono i cancelli di alcune ville storiche. Adesso, come ci ha descritto ieri Lilli Garrone, i commercian­ti di via Ottaviano, esasperati dalle continue richieste dei turisti, si sono autotassat­i per acquistare i cartelli per indicare la direzione verso la linea A della Metro e verso San Pietro. Hanno cercato per mesi contatti col Campidogli­o, ma senza risultati. Ora il dipartimen­to Trasporti fa sapere che «valuterà» quei segnali: e c’è da sperare si tratti di una formalità, altrimenti questa storia - se qualche zelante burocrate decidesse di toglierli - rischia di finire davvero in prima pagina sul New York Times. Ma la Roma Fai Da Te è un segno positivo o negativo? Significa crescita civile o disperazio­ne? Dipende dai punti di vista. Auto-responsabi­lizzazione della base o, invece, sostituzio­ne di ciò che una amministra­zione latitante non assicura al cittadino? Concludiam­o salomonica­mente così: ai poveri residenti di questa Capitale l’ardua e malinconic­a sentenza.

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