«Chiudiamo i negozi, abbiamo paura»
Da via Sistina a via Cavour: «Pochi affari, è il colpo di grazia»
«F ollia rendere il centro ostaggio di cinque manifestazioni alla vigilia delle elezioni, quando si sa che gli animi sono più tesi». Giovanna Marchese Bellaroto, presidente di Cna Commercio Roma, lancia l’allarme: «La gente ha paura», avverte. In via Sistina e via Cavour alcuni commercianti chiuderanno, altri si barricheranno dentro. Sarà un sabato senza incassi in un periodo già nero per il commercio.
«Follia, pura follia, rendere il centro ostaggio di ben cinque manifestazioni alla vigilia delle elezioni, quando cioè si sa che gli animi sono più tesi, è incomprensibile». Giovanna Marchese Bellaroto, presidente di Cna Commercio Roma, racconta che «la gente ha paura, mi hanno chiamato già in quattro: c’è chi lascerà a casa il personale, chi si barricherà dentro, tutto questo nell’anno nero del commercio, meno 20% rispetto ai saldi dell’anno scorso e nessuna prospettiva di ripresa».
L’attenzione è sui due cortei che attraverseranno il centro. Sempre due, guardando gli itinerari, sono le strade che più soffriranno il passaggio dei manifestanti, cioè via Sistina e via Cavour.
Dalla prima, via Sistina, i commercianti lanciano l’sos e non solo per ciò che li aspetta oggi: «Un’altra manifestazione, che novità, sembra assurdo e invece nella nostra strada ogni mese c’è qualcosa, stamattina (ieri, ndr) gli infermieri, domani chi?». Valentino Guido, dell’omonima pelletteria, forse chiuderà: «La mia commessa era preoccupata e le ho detto di restare a casa, sarà comunque una giornata di lavoro perso, ma qua il problema è generale: vede che degrado, vede i market stranieri, vede come si è ridotta la strada?». D’accordo Massimo Frasca, di Lisio Tessuti: «Paura no, ma chi potrebbe approfittare del fine settimana per fare una passeggiata rinuncia e va al centro commerciale». Mentre Valerio, dal caffè Gogol, dice che «tireremo dentro tutto e svuoteremo le vetrine: non è mai successo nulla ma non si sa mai».
Seconda strada, in passato già teatro di scontri, via Cavour: l’hotel Atlantic terrà esposte le bandiere («Sì, ne bruciarono due, dell’Italia e dell’Europa, ma non siamo preoccupati»), i negozianti Raffaele Rubin (abbigliamento) e Nina (pelletteria) già contano i danni: «Una volta ci hanno imbrattato le vetrine con lo spray, fortunatamente nulla di più serio, il problema sono i mancati incassi: non si lavora più, e queste manifestazioni sono il colpo finale»