Fotografia, arte e cinema: viavai di amici e collezionisti per l’archivio di Catalano
La foto simbolo della mostra racchiude tutto il mondo di Elisabetta Catalano, fotografa delle star che Federico Fellini raccontava come «un’ombra leggera e sfuggente, senti che ti gira attorno, ma non riesci a fissarla in nessun punto dello studio ...». Ritrae una solare Laura Antonelli, topless casto, cappello far west, e sorriso irresistibile davanti all’opera di Fabio Mauri «The End». Cinema, arte, moda. Lo scatto vintage ha stregato anche Francesco Vezzoli, che lo ha voluto esporre alla Fondazione Prada. Nell’Archivio della ritrattista che ha immortalato da Pasolini a Moravia a Boetti, uno studio elegante del quale il suo compagno Aldo Ponis conserva le chiavi, ci sono pellicole, provini, ricordi, fotografie ovunque, e un manifesto del 1975 con una splendida Stefania Sandrelli. Silvia Geddes e Marion Franchetti, consulenti d’arte con sede dal 2011 in un interno di via del Babuino (dove è in corso la mostra di Giuseppe Ducrot), sono partite dal primo capitolo, quello del «Cinema Anni ‘70» per raccontare il lavoro di Elisabetta, scomparsa tre anni fa. E l’altra sera a Palazzo Cenci, il vernissage con il viavai degli amici e dei collezionisti che la pioggia insistente non ha fermato: arrivano, tra gli altri, Luca Verdone, Laura Cherubini, Mimma Nocelli, Matilde Bernabei, l’artista Flavio Favelli e Paola Ugolini, Jas Gawronsky, Antonella Boralevi, Livia Azzariti, Enrico Quinto e Paolo Tinarelli, Jacopo Franzan, Giovanni e Patricia Aldobrandini.