Corriere della Sera (Roma)

Alza muro contro i drogati Prete indagato

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Blindare dall’ondata di prostitute e drogati la basilica di Santa Balbina, quartiere Aventino, con un muro e una recinzione. Una difesa estrema alzata nell’ultimo anno da don Carlo Ambrosio Setti, responsabi­le della parrocchia. La soluzione adottata ha finito però per creare qualche grattacapo con la giustizia al sacerdote, indagato due volte nel giro degli ultimi dodici mesi per aver eretto delle cinture di protettive intorno alla chiesa. L’ultima iscrizione con l’accusa d’invasione di terreni è di poche settimane fa. Nel mirino c’è una recinzione che avrebbe sconfinato nella proprietà di un vicino senza permesso. A maggio dello scorso anno don Setti invece era stato sotto inchiesta con l’accusa di abuso edilizio per aver elevato un muro. Contestazi­one per la quale il pm Pierluigi Cipolla ha chiesto l’archiviazi­one, anche grazie alla documentaz­ione presentata dal legale del sacerdote, l’avvocato Daniele Bocciolini, che ha dimostrato come don Setti avesse i permessi a costruire. I nuovi guai fanno infuriare il parrocchia­no: «Ho messo l’area in sicurezza per farla diventare un parco dedicato alla donna – sottolinea il sacerdote, che svolge anche la profession­e di medico –. Qualcuno mi sta denunciand­o per scoraggiar­mi. Il clima però è cambiato in meglio. Ho solo in testa le parole di papa Giovanni Paolo II: “Damose da fa’, semo romani”». Arrivato alla guida della parrocchia 4 anni fa, don Setti prima ha provato a tenere distanti prostitute e clienti affiggendo cartelli con cui li invitava ad andare in albergo. Risultati scarsi. Poi, per arginare il problema della droga, ha cercato un’altra strada finendo però lui stesso sotto la lente della procura. Giulio De Santis

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