Shortlab, la gara: nuove proposte da palcoscenico
Al via il concorso di teatro di Max Bruno In giuria Mastandrea e i Manetti Bros
Artisti e compagnie teatrali provenienti da tutta Italia alla ricerca del successo. Presenteranno ogni sera quattro monologhi e tre corti. Alla fine delle esibizioni il verdetto. I voti del pubblico e della giuria decreteranno il più interessante. Poi di corsa verso la finale. Perché solamente uno sarà il re di Shortlab 2018.
Parte stasera al teatro Cometa Off di Testaccio la terza edizione della rassegna a cura di Massimiliano Bruno, Gianni Corsi, Daniele Coscarella e Susan El Sawi. Un’arena dedicata a nuove proposte che animerà le notti romane per un mese intero. Fino al 25 marzo. «Quest’anno sono arrivate ben 500 domande di partecipazione — racconta Massimiliano Bruno — ovviamente non potevamo accettarle tutte. Abbiamo fatto una selezione in base alla qualità del testo e al curriculum degli aspiranti». Così si alterneranno sul palco del teatro Cometa Off più di sessanta artisti con corti e monologhi.
«Ogni settimana andranno in scena ventuno spettacoli diversi — anticipa Bruno — ciascuno avrà una doppia replica. In giuria ci saranno a dare il loro parere personalità come Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Paolo Genovese, i Manetti Bros e tanti altri».
Nell’ultimo infuocato week end della rassegna — il 24 e il 25 marzo — si rivedranno i sei monologhi e i quattro corti teatrali in lizza per il titolo di vincitore (ore 21, via Luca Della Robbia 47, tel. 06.57284637). «Sono orgoglioso di dire che Shortlab sta diventando un bel trampolino di lancio — spiega Bruno — Zep Ragone, trionfatore della prima edizione, quest’anno ha recitato nel Sogno di una notte di mezza estate che ho presentato all’Eliseo a gennaio. È stato anche scritturato per tre film. Invece il corto che ha spopolato l’anno scorso,
La leggenda del pescatore, è stato presentato con grande successo al teatro Quirino». Infatti, inclusa nel premio finale c’è la produzione dello spettacolo per la stagione successiva. «Diventa sempre più difficile farsi strada nel mondo del teatro» sottolinea Bruno, romano, classe 1970, collaboratore storico della Cortellesi, attivo anche nel cinema e in tv. Dell’anno scorso il suo film Beata ignoranza con Marco Giallini e Alessandro Gassmann nei panni di due professori di liceo. «Io non finirò mai di ingraziare quelle persone che hanno creduto in me quando non ero nessuno e avevo vent’anni — racconta — tra questi Ulisse Benedetti del teatro Colosseo e Michele La Ginestra del Teatro Sette. Oggi dedicarmi ai giovani è un modo per rendere ciò che mi è stato dato».