Corriere della Sera (Roma)

Skipass venduti dall’Atac e gli sfottò alla Roma I fiocchi scatenano il web

Gli svincoli del Grande raccordo anulare si percorrono in slitte trainate da cani e dalla tempesta riemerge Alemanno: «Fateme sape’, c’ho ancora ‘na cifra de sale»

- di Fulvio Fiano

La neve che cade su Roma scatena una volta di più i battutisti dei social media. E così, il Jack Nicholson congelato nel giardino-labirinto dell’Overlook Hotel di Shining ricompare a una fermata degli autobus, gli svincoli del Raccordo anulare si percorrono in slitte trainate da cani, e dalla tempesta riemerge un Alemanno con piglio sicuro che assicura: «Quarsiasi cosa, fateme sapè... che c’ho ancora na cifra de sale».

Obbiettivo dell’ironia è soprattutt­o la sindaca: «Neve a Roma, la Raggi coordina da Città del Messico: iniziata la distribuzi­one di sombreri», twitta Luca Bottura. C’è chi rilancia la foto della prima cittadina a maniche corte durante il forum mondiale sull’ambiente, chi invece si limita a evocare le assolate spiagge di Tulum. Altri trasforman­o il progetto della funivia, cavallo di battaglia dei M5S, in un «Impianti sciistici Casalotti». La prima cittadina ha annunciato ieri il suo rientro anticipato nella Capitale.

Roma imbiancata ispira però anche decine di commenti ammirati e foto poetiche. Dall’ambasciata di Russia scrivono «Finalmente ci sentiamo a casa» e anche i colleghi del Canada restano incantati. I più incattivit­i ripostano invece la foto dell’immondizia accumulata attorno al cassonetto sotto casa, che rispetto alla sera prima è cambiata solo per il fatto di essere ora imbiancata. Il lavoro che si può fare con photoshop e simili non conosce barriere. Ecco che su una schermata delle biglietter­ie automatich­e Atac la voce «biglietto» viene sostituito con «Skipass», mantenendo inalterati i prezzi per quello giornalier­o, mensile, pomeridian­o, settimanal­e. I più attenti si affidano a Luca Barbarossa , che all’ultimo Sanremo cantava «Passame er sale». Al finestrino di un’auto fa capolino un orso polare che chiede uno strappo al Pincio.

Un utente su Facebook chiede «Ragazzi, ma in che condizione la neve attacca». Pronta la risposta: «Quando si sente minacciata». E su Twitter si vede di tutto: c’è il pontefice che scia assieme alle guardie svizzere su via della Conciliazi­one, c’è la mappa di Roma Nord con gli impianti di risalita divisi per pendenza e difficoltà, c’è il meme col monologo dell’androide Roy Batty/Rutger Hauer di Bladerunne­r riadattato alla situazione: «Ho visto cose che voi umani... Gladiatori con le ciaspole al Colosseo».

E non possono mancare gli onnipresen­ti sfottò calcistici: scritti sulla neve o rimodulati sugli ultimi risultati. Il più gettonato è un: «Aò ha attaccato più la neve in tre ore che la Roma in due mesi». Oppure «Roma si è svegliata sotto la neve, la Roma sotto la Lazio».

Tutti hanno visto la neve, tutti la commentano, tutti ricevono decine di battute scherzose. Un bombardame­nto di pupazzi di neve, auto e scooter imbiancate, figli che fanno a pallate che diventa a sua volta oggetto di sarcasmo. Ecco che parte il «Allora semo d’accordo, il primo che vede un fiocco avvisa gli altri». Oppure: «Regà, semo tutti d’accordo: se dovesse nevicà massimo du foto a testa». Ma l’evento è raro, gli spunti sono tanti, la tentazione è forte e almeno per oggi il trend topic è scontato.

«Neve a Roma, la Raggi coordina da Città del Messico: distribuzi­one di sombreri»

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Come in Alaska Un orso bianco fa capolino guardando dentro un’auto: l’ironia dei social per le temperatur­e rigide in città

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