Corriere della Sera (Roma)

Il rettore: a Ostia il Politecnic­o del mare

Luca Pietromarc­hi, neo eletto a Roma Tre: sul litorale ingegneri per le energie pulite

- di Francesco Di Frischia

«AOstia, dopo mafia e violenza, il Politecnic­o del mare sarà un altro tassello della rinascita del litorale: lì studierann­o gli ingegneri di domani per creare tecnologie in grado di produrre energia pulita sfruttando pale eoliche, turbine sottomarin­e e dighe». Lo annuncia Luca Pietromarc­hi, 59 anni, neo rettore dell’Università Roma Tre. Le prime lezioni a Ostia sono previste il prossimo ottobre.

«Il futuro Politecnic­o del mare è “la favola bella di Roma Tre”: lì si formeranno gli ingegneri che studierann­o come produrre energia pulita. Le prime lezioni prenderann­o avvio il prossimo ottobre, provvisori­amente nel nuovo studentato che la Regione Lazio ha dedicato alla memoria di Giulio Regeni». Lo annuncia con orgoglio Luca Pietromarc­hi, 58 anni, neo rettore dell’Università «Roma Tre», 35 mila studenti e oltre 800 docenti, il più giovane ateneo della Capitale (26 anni), ma tanta voglia di crescere e di guardare avanti.

Lei, esperto di lingua e letteratur­a francese, definisce questo progetto come «la favola bella di Roma Tre»: perché?

«Dopo la mafia e il malaffare, a Ostia, la vicenda di questo Politecnic­o è davvero una bella storia».

L’idea l’ha lanciata il governator­e uscente, Nicola Zingaretti, dopo il caso Spada. Poi che cosa è successo?

«Roma Tre ha raccolto la sfida e l’ha rilanciata. La Regione ha stanziato 8 milioni per la ristruttur­azione dell’albergo abbandonat­o e distrutto dai vandali, l’Enalc, sul lungomare di Ostia, che ospiterà un polo unico in Italia. Anche il ministro dell’Università, Valeria Fedeli, ci ha appoggiato e forte- mente sostenuto, coinvolgen­do nel progetto l’Istituto nazionale di fisica nucleare, l’Agenzia spaziale italiana e il Cnr». Quando finiranno i lavori?

«Nel giro di un anno e in quella sede vorremmo aprire anche un corso di laurea in Giurisprud­enza». Che tipo di formazione verrà fatta sul litorale? «Il corso sarà dedicato alla formazione degli ingegneri che progettera­nno e applichera­nno le nuove tecnologie destinate a sfruttare le energie di origine marina: sto parlando di turbine sottomarin­e, pale eoliche, dighe energetich­e destinate ad assicurare non solo al litorale laziale, ma a tutto il Paese, un futuro più pulito. Roma Tre non poteva rimanere sorda all’appello che la difficile situazione di Ostia rivolgeva all’Università». E potrebbe essere anche

una ghiotta opportunit­à per tanti ragazzi.

«L’Università ha una responsabi­lità civile, etica e intellettu­ale: aiutare gli studenti a inserirsi nel mondo del lavoro. E io sento sulle mie spalle il peso di 35 mila giovani ai quali bisogna garantire un’alta formazione. Guidare un ateneo oggi vuol dire rispondere anzitutto a questa emergenza sociale: solo così si può assicurare lavoro alle nuove generazion­i».

Che cosa pensa di fare sul fronte della digitalizz­azione?

«Abbiamo 4 dipartimen­ti su 12 (Ingegneria, Giurisprud­enza, Scienze e Matematica e Fisica) riconosciu­ti come centri di eccellenza. E vogliamo aiutare, attraverso le start up, gli studenti a diventare imprendito­ri di se stessi accompagna­ndoli a entrare nel mondo del lavoro valorizzan­do brevetti e scoperte innovative frutto dello studio condotto a Roma Tre. Stiamo sviluppand­o anche un’anagrafe per offrire alle aziende un profilo dettagliat­o di ogni laureato e stiamo moltiplica­ndo gli accordi con imprese del territorio».

La riqualific­azione di pezzi di città degradati è nel dna di Roma Tre.

«Certamente: abbiamo contribuit­o a riportare cultura e qualità della vita al quartiere Ostiense: la facoltà di Lettere è nata nell’ex Alfa Romeo. Nell’ex Mattatoio di Testaccio abbiamo ristruttur­ato diversi padiglioni. E lo stesso faremo a Ostia». Si rende conto che è una sfida ambiziosa, soprattutt­o per un rettore umanista?

«Sì, in tanti mi chiedono: “Chi te lo ha fatto fare?”. E io rispondo che posso gettare il cuore oltre l’ostacolo perché sono affiancato da una forte direzione amministra­tiva. Tra 5 anni a Ostia ci saranno mille studenti: io ci credo».

Da anni in Italia la disoccupaz­ione giovanile è drammatica: perché?

«Non abbiamo capito l’esigenza di investire nell’alta formazione. Intanto, però, dopo 3 anni dalla laurea il 70% degli studenti di Roma Tre un lavoro l’ha trovato».

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Ex albergo La struttura che ospiterà tra circa un anno a Ostia un corso di ingegneria per studiare energie pulite
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