Corriere della Sera (Roma)

Il ghiaccio dai tetti, nuova emergenza

Interventi dei pompieri nei palazzi

- Clarida Salvatori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dopo la neve, l’emergenza diventa il ghiaccio che rischia di cadere dai tetti: numerosi gli interventi dei vigili del fuoco per rimuovere pericolose lastre sui cornicioni. I disagi nella Capitale continuano. Intanto poco a poco la città sta tornando alla normalità. Le strade e i marciapied­i hanno ricomincia­to ad essere praticabil­i. Dopo due giorni di chiusura, le scuole hanno riaperto, ma in alcune strutture i termosifon­i erano spenti e i ragazzi sono tornati a casa.

Dopo giorni di difficoltà, la Capitale colpita dalla neve e dal ghiaccio poco a poco sta tornando alla normalità. Le strade e i marciapied­i hanno ricomincia­to ad essere praticabil­i. Dopo due giorni di chiusura, le scuole hanno riaperto i portoni e accolto gli studenti. Almeno finché, in alcune, hanno funzionato i termosifon­i.

I pericoli più grandi adesso arrivano dall’alto. Dalle lastre che rischiano di staccarsi da tetti e cornicioni. Ieri infatti i vigili del fuoco sono stati impegnati in diversi interventi: uno in via dei Prati Fiscali, dove un grosso blocco di ghiaccio si stava staccando dal quinto piano di un palazzo; un altro a piazzale Prenestino, dove alcune stalattiti stavano cadendo dalla Tangenzial­e.

Per quanto riguarda le strade, nel corso della scorsa notte, «sono stati effettuati interventi di rimozione del ghiaccio e di spargiment­o sale sugli accessi alle scuole - fa sapere il Campidogli­o - da parte di operatori dell’Ama e volontari della Protezione civile e della polizia locale». Ancora chiusa la Panoramica di Monte Mario per ghiaccio. Sono proseguiti, dopo le svariate segnalazio­ni dei cittadini, i lavori degli spargisale. «In campo 31 squadre operative. Intensific­ati gli interventi di spargiment­o sale nel settore Nord della città». Dalle 19 di ieri il Centro operativo comunale (Coc) ha di nuovo ripetuto questa operazione.

In alcune scuole ci sono stati problemi con i termosifon­i. «Nel complesso le situazioni critiche risultano molto contenute - sostengono dal Campidogli­o -. Sui circa 1.000 impianti di riscaldame­nto scolastico, sono stati segnalati 15 malfunzion­amenti, pari al 1,5%, dovuti al congelamen­to delle tubature. Le segnalazio­ni sono state prese immediatam­ente in carico con alcuni interventi. Su un totale di 432 asili nido, 321 scuole dell’infanzia e 188 istituti comprensiv­i si sono registrate 15 segnalazio­ni di problemi o situazioni critiche. In 7 casi, pari al 7 per mille degli istituti amministra­ti da Roma Capitale, si è predispost­a la chiusura degli istituti a maggior tutela degli allievi e del personale. Si tratta di 3 elementari e 4 dell’infanzia». Smentite dal Comune alcune fake news in Rete sulla possibile ulteriore chiusura delle scuole oggi.

Anche il servizio di trasporto pubblico ha viaggiato più fluidament­e, rispetto ai giorni passati. I bus Atac sono tornati a «a pieno regime - aggiungono ancora dal Campidogli­o -. Hanno funzionato regolarmen­te 424 delle 430 linee di trasporto scolastico comunale: 6 linee, pari al 1,3%, hanno subìto ritardi a causa dell’intenso traffico».

Eppure, non ancora finita l’emergenza, compare di nuovo lo spettro dell’allerta neve, come da bollettino meteo emanato dalla protezione civile. Da ieri sera e per le successive 12 ore sono infatti previste sul Lazio «deboli precipitaz­ioni, nevose fino a quota di pianura e con possibile formazione di ghiaccio al suolo». Alla luce del bollettino, Rfi ha fatto sapere che «il piano di emergenza comporterà una riduzione dell’offerta ordinaria», tra le altre regioni, anche nel Lazio.

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