Il ghiaccio dai tetti, nuova emergenza
Interventi dei pompieri nei palazzi
Dopo la neve, l’emergenza diventa il ghiaccio che rischia di cadere dai tetti: numerosi gli interventi dei vigili del fuoco per rimuovere pericolose lastre sui cornicioni. I disagi nella Capitale continuano. Intanto poco a poco la città sta tornando alla normalità. Le strade e i marciapiedi hanno ricominciato ad essere praticabili. Dopo due giorni di chiusura, le scuole hanno riaperto, ma in alcune strutture i termosifoni erano spenti e i ragazzi sono tornati a casa.
Dopo giorni di difficoltà, la Capitale colpita dalla neve e dal ghiaccio poco a poco sta tornando alla normalità. Le strade e i marciapiedi hanno ricominciato ad essere praticabili. Dopo due giorni di chiusura, le scuole hanno riaperto i portoni e accolto gli studenti. Almeno finché, in alcune, hanno funzionato i termosifoni.
I pericoli più grandi adesso arrivano dall’alto. Dalle lastre che rischiano di staccarsi da tetti e cornicioni. Ieri infatti i vigili del fuoco sono stati impegnati in diversi interventi: uno in via dei Prati Fiscali, dove un grosso blocco di ghiaccio si stava staccando dal quinto piano di un palazzo; un altro a piazzale Prenestino, dove alcune stalattiti stavano cadendo dalla Tangenziale.
Per quanto riguarda le strade, nel corso della scorsa notte, «sono stati effettuati interventi di rimozione del ghiaccio e di spargimento sale sugli accessi alle scuole - fa sapere il Campidoglio - da parte di operatori dell’Ama e volontari della Protezione civile e della polizia locale». Ancora chiusa la Panoramica di Monte Mario per ghiaccio. Sono proseguiti, dopo le svariate segnalazioni dei cittadini, i lavori degli spargisale. «In campo 31 squadre operative. Intensificati gli interventi di spargimento sale nel settore Nord della città». Dalle 19 di ieri il Centro operativo comunale (Coc) ha di nuovo ripetuto questa operazione.
In alcune scuole ci sono stati problemi con i termosifoni. «Nel complesso le situazioni critiche risultano molto contenute - sostengono dal Campidoglio -. Sui circa 1.000 impianti di riscaldamento scolastico, sono stati segnalati 15 malfunzionamenti, pari al 1,5%, dovuti al congelamento delle tubature. Le segnalazioni sono state prese immediatamente in carico con alcuni interventi. Su un totale di 432 asili nido, 321 scuole dell’infanzia e 188 istituti comprensivi si sono registrate 15 segnalazioni di problemi o situazioni critiche. In 7 casi, pari al 7 per mille degli istituti amministrati da Roma Capitale, si è predisposta la chiusura degli istituti a maggior tutela degli allievi e del personale. Si tratta di 3 elementari e 4 dell’infanzia». Smentite dal Comune alcune fake news in Rete sulla possibile ulteriore chiusura delle scuole oggi.
Anche il servizio di trasporto pubblico ha viaggiato più fluidamente, rispetto ai giorni passati. I bus Atac sono tornati a «a pieno regime - aggiungono ancora dal Campidoglio -. Hanno funzionato regolarmente 424 delle 430 linee di trasporto scolastico comunale: 6 linee, pari al 1,3%, hanno subìto ritardi a causa dell’intenso traffico».
Eppure, non ancora finita l’emergenza, compare di nuovo lo spettro dell’allerta neve, come da bollettino meteo emanato dalla protezione civile. Da ieri sera e per le successive 12 ore sono infatti previste sul Lazio «deboli precipitazioni, nevose fino a quota di pianura e con possibile formazione di ghiaccio al suolo». Alla luce del bollettino, Rfi ha fatto sapere che «il piano di emergenza comporterà una riduzione dell’offerta ordinaria», tra le altre regioni, anche nel Lazio.