UN BATTER D’ALI E I BUS «SPARITI »
Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas? La risposta, alla celebre domanda di Edward Lorenz è sì, ma a una condizione: che la farfalla sia romana e che lavori all’Atac. Proviamo a spiegare. Oggi gli italiani andranno alle urne (battito d’ali di una farfalla) e il fatto provocherà non solo l’elezione di questo o quel candidato ma, incredibilmente, la diminuzione a Roma del servizio di bus per circa quattro giorni (tornado in Texas). Quale nesso collega i due eventi? Semplice: i diritti costituzionali. Tutti i cittadini, con requisiti, possono candidarsi a fare presidente, segretario o scrutatore di seggio. All’Atac questa urgenza costituzionale è stata particolarmente sentita, cosicché ben mille dipendenti dell’agonizzante azienda dei trasporti sono impegnati in questi giorni ai seggi. Per esser chiari: una persona ogni dieci che vi darà la scheda è un lavoratore della municipalizzata. Un vero record di sensibilità che ha però costretto l’azienda a comunicare, con una certa mestizia, che a causa del forte afflusso alle urne di dipendenti Atac, il servizio sarà ridotto fino al 6 marzo. C’era modo di evitare questi disagi ai romani? Nel 2016, il commissario Tronca aveva sorteggiato le richieste, limitandole a un centinaio. Mentre nel 2013 gli autisti impegnati ai seggi erano stati rimpiazzati da colleghi presi negli uffici. Quest’anno si è preferito tagliare il servizio. Complimenti.