Corriere della Sera (Roma)

LE STRADE, DISSESTO CAPITALE

- di Fabrizio Paladini

Si chiama «manutenzio­ne ordinaria» della città. Cinque, dieci centimetri di neve in una notte, e Roma si è ritrovata con ferite ancora più aperte. Buche, voragini, alberi caduti, allagament­i. Sembra impossibil­e eppure, mentre ci parlano di smart city, di banda larga, di acquisti on line e servizi al cittadino pronti via web, la Capitale d’Italia è sempre più vittima di mali antichi: un temporale e un po’ di neve e sembriamo una località disconness­a col mondo civile. Ieri, sul

Corriere, Paolo Conti ha elencato da cronista di razza qual è, le tante strade, su cui si sono aperte piccole e grandi ferite. Che fine hanno fatto gli appalti da 77 milioni per la manutenzio­ne di 800 dei 5.500 km di strada dissestate? E che destino hanno avuto i 140 milioni stanziati per la stessa causa dal governo nazionale? Nel 2005 la Honda, famosa casa motoristic­a giapponese, installò a Roma il centro di ricerca sulle sospension­i dei suoi scooter perché non esisteva altra città al mondo più «all’avanguardi­a» sulle buche. Cara sindaca, passato il turno elettorale politico e regionale, ora sarebbe il caso di dedicarsi a questa città con la buona amministra­zione sulle piccole cose. Pensi un po’ alle buche per evitare che Roma sia la capitale del dissesto stradale. Forse è un primato che non ci meritiamo.

P.S. A proposito di servizi al cittadino: nei municipi l’appuntamen­to per chi deve fare la carta di identità ti viene dato a fine maggio. Ah, la Capitale…

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