Corriere della Sera (Roma)

Tragedia Astori, Totti: sono scioccato

La morte dell’ex compagno gialloross­o. Nainggolan: «Quante battaglie insieme»

- di Gianluca Piacentini

«Sono scioccato e incredulo», scrive Francesco Totti appena appresa la notizia della morte di Davide Astori, capitano della Fiorentina ed ex compagno in gialloross­o nella stagione 2014-15. La Roma è sconvolta, come tutti. Nainggolan con Astori divise anche gli anni di Cagliari e ricorda: «Quante battaglie insieme, non posso crederci». Addolorato l’ex tecnico Rudi Garcia, che lo ebbe in squadra: «Un uomo esemplare».

La notizia della morte di Davide Astori ha scioccato il mondo romanista, che aveva avuto modo di conoscerlo per una stagione, in cui il difensore si era fatto apprezzare non solo per le sue doti calcistich­e ma soprattutt­o per quelle umane.

Nell’estate del 2014 Astori decise di vestire la maglia romanista, preferita a quella della Lazio: una scelta che lo catapultò di diritto nel cuore della tifoseria. In gialloross­o è rimasto, in prestito dal Cagliari, per un solo anno, vissuto da protagonis­ta: 30 presenze tra campionato e coppe, un gol realizzato proprio ad Udine, che il 6 gennaio del 2015 regalò alla Roma il primato (provvisori­o) in classifica.

Al di là del suo valore tecnico, che lo ha portato anche in Nazionale (ha giocato in azzurro 14 volte, segnando un gol, contro l’Uruguay, nella Confederat­ions Cup 2013), a Roma in tanti lo ricordano come un bravo ragazzo: per questo moltissimi calciatori e i tifosi lo hanno voluto omaggiare sui social network.

Il primo è stato Radja Nainggolan («Quante battaglie insieme, ancora non ci posso credere»), con cui aveva giocato al Cagliari, seguito da molti altri: Kevin Strootman, Alessandro Florenzi («Rimarrai sempre nel mio cuore»), ma anche Paredes, Tumminello, Juan Jesus, Manolas, Dzeko, Gervinho, El Shaarawy e Pellegrini.

Particolar­mente colpiti l’ex tecnico romanista Rudi Garcia («Sono addolorato, un profession­ista e un ragazzo esemplare»), e quello attuale Eusebio Di Francesco («Un esempio di grande profession­alità e serietà»).

La Roma non ha fatto mancare la sua vicinanza alla famiglia («Ci sembra impossibil­e che il suo sorriso sia stato spezzato all’improvviso»), anche attraverso dirigenti come Umberto Gandini («L’ho conosciuto nel settore giovanile del Milan»), Francesco Totti («Sono scioccato e incredulo per questa tragedia») e il direttore sportivo Monchi, che a Siviglia ha vissuto la tragedia della morte di Antonio Puerta. «Conosco la sofferenza sono state le parole dell’andaluso - quello che si sente, il dolore che si prova perché l’ho vissuto in prima persona».

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Sorridente Astori con Totti dopo il gol a Udine nel 2015

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