File, e ai Parioli schede sbagliate
La giornata nei quartieri. Il tagliando antifrode rallenta le operazioni. File (soprattutto di donne) e proteste diffuse
Chissà cosa avrebbe detto Goffredo Mameli sapendo che un giorno del 2018 il liceo classico dei Parioli dedicato al suo nome, in via Micheli 29, sarebbe stato il palcoscenico di un discusso caso elettorale destinato a suscitare polemiche. Per tutto il giorno i votanti sono stati costretti a interminabili file e lunghe attese.
IBce Mario Draghi ha votato con la moglie in via Micheli Liti Tra presidenti ed elettori in numerosi seggi
l busto di marmo del poeta autore delle parole del nostro inno nazionale osserva severo chi entra e magari si dirige al pianterreno alla sezione 2167: lì, ieri mattina, 36 elettori hanno votato su schede con i candidati alla Camera di un altro collegio. Un elettore ha segnalato l’errore, la presidente del seggio ha sospeso tutto, svuotato l’urna e ripreso le votazioni alle 10.30 con le schede «giuste». E i 36 elettori inconsapevoli protagonisti di un voto nullo? La presidente ha assicurato che sarebbero stati ricontattati per votare di nuovo. Seggio inevitabilmente tra i più chic di Roma, quello di via Micheli, nel cuore del quartiere elegante: ha votato lì anche Mario Draghi con la moglie Maria Serenella Cappello (che si è sbilanciata con i cronisti, «lui il governo non lo fa, non è un politico», poi il Presidente della Banca Centrale Europea le ha chiesto sorridendo: «Dai, stai zitta»).
Una domenica elettorale romana di code, nervosismi, ritardi, incomprensioni, quella di ieri 4 marzo 2018. Innumerevoli le file, con attese anche superiori all’ora, un po’ in tutta la città: e fino all’ora di chiusura, nonostante l’appello lanciato poco dopo le 15 dal Campidoglio per andare «a votare il prima possibile, e comunque almeno un’ora prima della chiusura alle 23». Tanti elettori sono rimasti in fila ancora ben dopo la fine ufficiale delle votazioni e quindi i seggi hanno realmente chiuso molto tardi, rendendo complesso il calcolo delle percentuali dei votanti alle elezioni regionali che fino a notte non è stato disponibile.
Proprio in via Micheli un’anziana elettrice ha avuto un malore all’uscita: aveva votato aver atteso a lungo. Numerose, e prive ancora di una spiegazione tecnica, le segnalazioni in tutta Roma di lunghe code «al femminile»: le attese degli uomini sono state mediamente più brevi, fenomeno segnalato in molti quartieri.
Molto ha pesato il «tagliando anti-frode», novità di quest’anno: diversi presidenti non sono riusciti a familiarizzare rapidamente con il sistema. Elettori in fila, anche per più di un’ora, segnalati a san Paolo, in via Antonino Pio, così come alla scuola Alfieri altro l’Aurelio, alla Zabaglia a Testaccio, ai seggi in via di Villa Pamphilj a Monteverde (dove alcun elettori hanno chiesto l’intervento dei carabinieri di guardia per il particolare nervosismo di un presidente), in via Valnerina e poi al Flaminio, a san Giovanni, a Talenti. Segnalata la mancata affissione delle liste in alcuni seggi a Garbatella. Alla Alessi, nel II Municipio, le operazioni di voto sono cominciate con un’ora di ritardo. Sempre code, stavolta con liti tra elettori e presidenze di seggi, sia alla Montagnola che alla Balduina. Ma Roma Capitale, nella giornata, ha fatto sapere di essere «al lavoro per un monitoraggio costante della situazione nei 2600 seggi della città che sono tutti aperti e operanti». Proteste anche per un al- tipo di attese, quelle nei diversi Municipi per ottenere il duplicato delle tessere elettorali, magari esaurite negli spazi oppure smarriti.
Altri casi di ritardi e anomalie. Poco prima delle 18, al Centro polifunzionale della Protezione Civile di Castelnuovo di Porto, un terzo dei 700 seggi del Collegio per l’Estero (lì sono affluiti i voti espressi dagli italiani all’estero) era ancora chiuso per il mancato arrivo di tanti presidenti: la lista +Europa ha parlato di «gravi violazioni delle procedure». In questo caso c’è una spiegazione legata al caos stradale: traffico bloccato e lunghe code sulla Tiberina e all’uscita del Grande raccordo anulare in direzione di Castelnuovo di Porto. Tempi di attesa (stavolta in automobile)
per molti dei 9000 tra presidenti e scrutatori: anche tre ore e mezzo. In via Ardeatina (sezione 1200) un elettore ha sbagliato la modalità di voto e ha chiesto una nuova scheda. Niente da fare, il presidente ha inserito quella dichiarata sbagliata nell’urna, il Pd romano ha protestato. A piazza Bologna un seggio è stato chiuso per alcune discrepanze nelle liste degli elettori maschi. il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, ha protestato per la manca collocazione del seggio 2229 per i disabili al pianterreno alla scuola Ferrante Aporti in via Antonio Serra: stavolta è stato aperto al primo piano dopo due rampe di scale.