L’ira del Comune: presidenti in fuga, caccia all’imboscato
Il Campidoglio fa scattare la «caccia agli imboscati». Visite mediche-lampo per tutti i dipendenti capitolini che sono risultati «indisponibili» per le operazioni di voto. Il provvedimento è arrivato dopo la fuga di massa dei presidenti di seggio, centinaia gli assenti all’apertura delle urne alle 16 di sabato: è stata una ricerca forsennata fino a nottata quella degli uffici capitolini, per trovare i possibili sostituti tra i propri impiegati e tra i vigili urbani e coprire così i 2600 seggi. Il presidente, da prassi, viene nominato dalla Corte d’Appello ed è responsabile civile e penale del procedimento di votazione: è obbligato al servizio, la «diserzione» - avvenuta la chiamata - è passibile di sanzioni. La Cec (la Commissione Elettorale Comunale) del resto aveva approvato l’apposito Albo lo scorso 15 gennaio: in caso di rinuncia, l’avviso doveva essere immediato per dare il via alla surroga, la sostituzione. La resa dei conti quindi non si è fatta attendere. «Precedenza assoluta» si legge in capo alla nota con cui Virginia Proverbio, che guida la Direzione Coordinamento Servizi Delegati del Segretariato Generale, chiede immediate verifiche a tutti i dipartimenti coinvolti come al comandante della Polizia Locale e, per conoscenza, alla stessa sindaca Virginia Raggi e all’assessore Flavia Marzano. Si pressano le direzioni – avvisa la nota d’urgenza di sabato – di provvedere «a vista» alla richiesta di visite mediche di controllo per tutti i dipendenti assenti nelle operazioni elettorali. Tradotto: un vigile urbano a cui tocca il poco attraente compito di bussare in queste ore a casa dell’impiegato comunale o, peggio del collega, risultati malati. In caso di assenza prolungata, scatta l’invito a presentarsi direttamente in caserma. Una serie di blitz immediati quindi che riguardano chi abbia prodotto la «certificazione medica attestante malattia fino al completamento delle operazioni elettorali, rendendosi indisponibili per l’espletamento degli incarichi conferiti o da conferirsi». La richiesta della direzione riveste «carattere di assoluta priorità», soprattutto viste «le rilevanti criticità verificatesi con riferimento alla costituzione dei seggi elettorali». La Proverbio chiede infine «urgentissime assicurazioni in merito» e non solo: il Campidoglio vuole numeri precisi (massimo entro il 7 marzo) su quante delle certificazioni prodotte siano state rilasciate da strutture pubbliche, quante da quelle private o infine dal medico di base. Il Comune insomma mette le mani avanti ed è pronto a prendere contromisure per gli assenteisti (ingiustificati). Visto anche il caos alle urne di ieri, dovuto forse anche all’inesperienza di molti presidenti.