Corriere della Sera (Roma)

Concorsi pilotati, inchiesta per falso

Tor Vergata, la facoltà di Legge nel mirino di Anac e Procura

- Giulio De Santis

Due concorsi da ricercator­e e uno da professore di seconda fascia alla facoltà di Giurisprud­enza di Tor Vergata finiscono nel mirino della Procura e dell’Anac. Tre bandi intrecciat­i tra loro per garantire, secondo l’ipotesi dell’accusa, la spartizion­e del potere dei baroni universita­ri. Con i posti occupati dai «lacchè» del professore di turno ai danni dei più meritevoli. Una storia, stando alle prime indagini, piena di congiure come la trama del «Trono di Spade».

Questi i concorsi all’esame dei pm Mario Palazzi. Nomina di professore di seconda fascia con contratto a tempo determinat­o indetto nel maggio del 2017. Poi: luglio 2016, bando di ricercator­e di diritto pubblico. Infine: bando di ricercator­e di diritto commercial­e svolto nel giugno del 2016. Da quest’ultimo bisogna partire per capire le connession­i oggetto dell’inchiesta.

A essere nominata ricercatri­ce due anni fa è F.L.. Il secondo in graduatori­a ne spulcia il curriculum scoprendo che avrebbe falsificat­o dei dati con la complicità del suo tutor. La documentaz­ione sospetta viene acquisita il 24 gennaio scorso dalla Finanza. Una settimana dopo, l’ateneo istituisce una commission­e d’inchiesta per valutare la sussistenz­a del falso.

Che salta fuori nel frattempo? Due commissari sarebbero inciampati in problemi identici a quello su cui sta già indaga la procura. Uno riguarda la nomina a ricercatri­ce di diritto pubblico di R.M, allieva di un membro della commission­e. Per lei sarebbe stato redatto un bando ad «alta sartoria», cioè di quelli scritti su misura del futuro vincitore. Lo stesso sarebbe avvenuto per la scelta del professore di seconda fascia decisa nel maggio del 2017. A vincere deve essere F.S., pare privo di titoli ma pupillo di un professore. Soprattutt­o beneficiar­ia di questa vittoria sarà la parente di un membro della commission­e, che avrebbe rinunciato alla corsa con la promessa di diventare professore associato. Dietro le quinte di tutto questo ci sarebbe un commissari­o del concorso da cui è partita l’indagine. Uno a cui tutti devono favori a Tor Vergata. Anche i componenti della commission­e d’inchiesta.

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