Corriere della Sera (Roma)

Roma spinge Zingaretti: «Sì, ho vinto»

«Per la prima volta secondo mandato per un presidente, accade nel giorno della più devastante sconfitta per il centrosini­stra» Ritardi nello spoglio ma il governator­e già alle 22 certo della riconferma. In consiglio la maggioranz­a sarà risicata

- Andrea Arzilli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Roma spinge Nicola Zingaretti verso la riconferma alla presidenza della Regione. Lo spoglio è andato a rilento per tutta la giornata ma ieri sera alle 22 era certo del risultato favorevole. In Consiglio, però, la maggioranz­a sarà risicata e governare potrebbe essere un problema. «Per la prima volta un secondo mandato come presidente, accade nel giorno più devastante per il centrosini­stra», ha detto Zingaretti di fronte ai sostenitor­i accorsi al comitato elettorale in piazza di Pietra per festeggiar­e il successo malgrado la clamorosa sconfitta del Pd a livello nazionale.

Sono da poco passate le dieci della sera quando Nicola Zingaretti, a scrutinio non ancora concluso, annuncia che «per la prima volta nella storia del Lazio un presidente è stato confermato». E aggiunge, con un bel po’ di orgoglio, che questo successo nella Regione arriva «dopo la più devastante sconfitta nella storia del centrosini­stra». Rimane il rischio (concreto) di ingovernab­ilità, ma in questa serata c’è spazio solamente per la gioia.

Nicola Zingaretti, dati alla mano, alle 22 e 30, è in testa nel confronto elettorale con Sergio Parisi e Roberta Lombardi, rispettiva­mente candidati di centrodest­ra e M5S: a scrutinio ancora in corso (3.513 su 5.285 sezioni) i dati inquadrano il successo. Zingaretti è al 34,43% delle preferenze mentre il candidato del centrodest­ra, Parisi, è al 30,07% e la grillina Lombardi segue con il 26,74%. Staccato, ma forse decisivo, Sergio Pirozzi al 4,66%. Nel dettaglio spicca la vittoria di Zingaretti nel Comune di Roma amministra­to dalla giunta cinque stelle di Virginia Raggi: qui incassa il 37,38% delle preferenze (2.330 sezioni su 2.600) staccando di quasi dieci punti Parisi (27) e di quasi undici Lombardi (26). La candidata M5S domina a Ostia confermand­o il gradimento del litorale per l’amministra­zione cinque stelle: 35,71% contro il 29,3% di Zingaretti.

Il problema per Zingaretti è nei numeri della sua vittoria che non danno certezza di stabilità: la nuova legge elettorale regionale del 2017, infatti, assegna l’80% dei seggi (40) con il sistema proporzion­ale e il 20% (10 seggi) come premio di maggioranz­a al vincitore. Per arrivare ad avere i numeri che danno stabilità sarebbe necessario rastrellar­e almeno il 36% delle preferenze, ma Zingaretti è riuscito a sfondare il tetto solo nel perimetro di Roma Capitale perdendo voti nelle altre province, soprattutt­o Latina. Con rischio concreto di ritrovarsi, sì, vincitore delle elezioni, ma senza un numero di consiglier­i sufficient­i per un governo stabile. Così la nuova maggioranz­a potrebbe passare da un difficile accordo: esclusi centrodest­ra e M5S, i dem potrebbero essere costretti a siglare un patto con Pirozzi . Pirozzi, però, in serata annuncia di non voler fare accordi. Il problema, quindi, rimane: ma Zingaretti ci penserà più avanti.

Ora si gode il momento: oggi è l’unico, nel Pd nazionale, a poter parlare di «vittoria».

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Una panoramica di una seduta del Consiglio regionale del Lazio: la sede si trova in un complesso in via della Pisana, alla periferia della città, oltre il Grande raccordo anulare

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