Lombardi sconfitta ma soddisfatta
Dopo un pomeriggio di rinvii, Roberta Lombardi si affaccia su facebook e commenta il risultato della sua corsa alla presidenza della Regione. L’esponente grillina è stata sconfitta ma è soddisfatta.
Solo giornalisti e nessun «big» al comitato elettorale di Roberta Lombardi, che dopo un pomeriggio di rinvii — parlerà alle 16, anzi alle 17, no forse alle 20,30 quando i risultati saranno più attendibili — alla fine disdice e si affaccia solo su facebook, con dodici righe che non ammettono sconfitta: «Abbiamo raggiunto un risultato molto importante, incrementato i consensi territoriali rispetto al 2013 e per questo possiamo ritenerci soddisfatti».
Non è la favola dell’altra sera al Parco dei Principi, ai Parioli, dove i Cinque Stelle di Luigi Di Maio hanno festeggiato numeri incredibili.
Nella saletta dell’hotel H10 al Gazometro — cinque file di poltroncine nere e un palchetto vuoto — c’è qualcuno dello staff e Devid Porrello, consigliere regionale uscente, che solca il corridoio col capo piegato sul cellulare: «Ci crediamo ancora, aspettiamo qualche sezione scrutinata in più, vedrete che sarà un ballottaggio tra noi e Zingaretti…».
In realtà la partita è già finita ed è una sconfitta, per il Movimento Cinque Stelle e anche per la sua candidata, che — dati alla mano — accusa l’unico vero colpo negativo di questa campagna elettorale che ha invece incoronato i Cinque Stelle prima forza politica del Paese.
Le proiezioni, ora dopo ora, allungano le distanze: primo Nicola Zingaretti col 34 per cento, secondo il milanese Stefano Parisi col 30,6 e solo terza la «faraona», come la chiamano i suoi sostenitori: 27,1 per cento.
Poi i numeri cambieranno, certo, le previsioni diventano certezze ma la dinamica non migliora. Lo stesso inaspettato piazzamento si ripresenta clamorosamente anche a Roma: anche qui, in città, metà sezioni scrutinate lasciano la Lombardi anche dietro a Parisi, «sconosciuto» e partito in ritardissimo con la campagna elettorale.
Effetto Raggi? «No, nessun effetto Raggi - ragiona Porrello -. E poi Regionali e Politiche viaggiano da sempre su due binari paralleli, quindi evidentemente non sono dati confrontabili».
Allora perché risultati così differenti? «Noi siamo penalizzati dalla legge elettorale. In Regione ci sono due simboli da presentare, uno vicino alla lista e uno vicino al candidato presidente, e noi questi simboli li abbiamo uguali. È l’unico caso in tutta la scheda in cui il candidato presidente ha lo stesso simbolo della lista. Se l’elettore barra il simbolo del presidente il voto va solo a lui e non alla lista, si deve barrare due volte. Uno dei problemi che abbiamo avuto è esattamente questo».
Roberta Lombardi è molto meno pessimista: «Per quanto mi riguarda c’è chi diceva che un vincitore è un sognatore che non ha mai mollato. E io per questo, oggi, sento di aver ottenuto la mia vittoria...». Erica Dellapasqua