Di Biase, moglie di Franceschini: «Non è un derby, siamo squadra»
Michela Di Biase ha seguito lo spoglio nel suo comitato elettorale in via Giolitti, all’Esquilino: «Siamo tutte donne, un successo doppio», esulta.
Due mandati da consigliera municipale all’Alessandrino, due in aula Giulio Cesare (alle comunali del 2016 è stata la seconda per numero di preferenze dopo il capogruppo M5S Marcello De Vito), ora il salto in Regione.
«Ho iniziato sul territorio, la gavetta paga».
Suo marito, il ministro della Cultura Dario Franceschini, è stato battuto nella sua Ferrara. Lei, al contrario, è in ascesa: come vivete il derby in famiglia?
«Nessun derby. Saremmo in contrapposizione se giocassimo in due formazioni diverse, ma noi facciamo parte della stessa squadra».
Come interpreta la vittoria del suo partito nel Lazio nonostante la débâcle del Pd alle politiche?
«Hanno pesato “l’effetto Raggi” e la cattiva gestione dei Cinque stelle, al contrario di Zingaretti che ha avuto un ruolo trainante. In generale, quando governano i grillini sono deludenti».
Ora che avrà un incarico alla Pisana, lascerà il posto in assemblea capitolina?
«Mi dimetterò da capogruppo, ma non da consigliera: il ruolo in Regione non è una diminutio, semmai rafforza il mio impegno in Comune».
In quale settore le piacerebbe poter dare il suo contributo?
«In Campidoglio mi sono occupata di tanti temi. Sono il tipo che, se c’è da impegnarsi, non si tira indietro: studio, approfondisco...».
Da consigliera capitolina si è battuta per il latte materno negli asili nido e spazi baby care anche a Palazzo Senatorio: porterà questi temi in Regione?
«È un segnale straordinario che siano state elette così tante donne. Sono sicura che, insieme, potremo fare rete per l’agenda politica del Lazio».
Dopo la sconfitta Roberta Lombardi, in corsa da presidente del Lazio per il M5S, ha detto che tornerà a fare la mamma.
«Mi risulta che sia stata eletta, dunque immagino che farà la consigliera e la mamma».