Esplode villetta Muore a 26 anni, grave la fidanzata
Tragedia in un residence a Montalto di Castro. Grave la fidanzata. Ipotesi fuga di gas
Esplosione nella notte in una villetta a Montalto di Castro. Morto un ragazzo di 26 anni di origini egiziane ma nato a Roma, Valid El Sajed, ricoverata in gravi condizioni la fidanzata Beatrice Meduri, di 26. Secondo le prime verifiche eseguite dai vigili del fuoco, lo scoppio è stato provocato da una fuga di gas.
Con un filo di voce ha riferito ai carabinieri quello che era successo. «Valid sentiva freddo, voleva capire perché la casa non si riscaldasse ancora nonostante avessimo acceso la caldaia. Così è sceso al piano di sotto, poi non ho capito più niente…». Poche parole che Beatrice Meduri, 24 anni, ha pronunciato prima di essere caricata sull’eliambulanza che l’ha trasportata all’ospedale Sant’Eugenio. Il suo fidanzato, Valid El Sajed, nato a Roma 26 anni fa da genitori egiziani, è invece morto sul colpo, ucciso dall’esplosione che ha completamente distrutto la villetta della famiglia della ventenne a Torre di Maremma, un comprensorio residenziale a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. A causare il devastante scoppio sarebbe stata una fuga di gas sulla quale ora indagano i carabinieri della compagnia di Tuscania, subito intervenuti insieme con i vigili del fuoco dopo l’allarme lanciato dal vigilante del comprensorio, molto frequentato da villeggianti romani.
Per fortuna però venerdì notte non tutte le villette erano abitate. Anche perché oltre a quella andata distrutta, altre due vicine hanno subito danni. La ragazza, anche lei romana, è ricoverata in prognosi riservata al Centro grandi ustioni ma non sarebbe in pericolo di vita. Si è salvata solo perché era rimasta al piano superiore della villetta e il solaio l’ha quindi riparata dall’esplosiodaia ne, avvenuta poco dopo l’una di notte, che ha invece abbattuto una parete della struttura al pianterreno catapultando il ragazzo a una decina di metri, fuori dall’edificio. Per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare. Lo spostamento d’aria ha sbriciolato infissi, finestre, mobilio interno. Ha ridotto due biciclette in un ammasso informe di alluminio. I detriti sono stati proiettati a decine di metri di distanza.
Gli investigatori non escludono che i locali si fossero saturati al limite di gas. Forse c’era già una perdita in corso, ma è poco probabile perché comunque i ragazzi al loro arrivo hanno acceso le luci. Per questo si ritiene che la fuga di gas sia avvenuta dopo che la coppia aveva acceso la caldaia che però, come la giovane ha confermato, non funzionava a dovere. Una ricostruzione che è ora al vaglio dei carabinieri che hanno sequestrato i resti dell’immobile e anche la cal- sulla quale saranno svolte indagini per stabilire se fosse stata fatta, e quando, la manutenzione periodica e se i collegamenti fossero stati allacciati regolarmente. Nel frattempo la procura di Viterbo ha disposto l’autopsia sul corpo del ventenne. In attesa che gli investigatori dell’Arma siano autorizzati dai medici del Sant’Eugenio a sentire di nuovo la fidanzata.