Corriere della Sera (Roma)

Thirty Seconds To Mars, rock dallo spazio

I Thirty Seconds To Mars guidati dall’attore e musicista Jared Leto saranno in concerto venerdì al Palalottom­atica

- di Sandra Cesarale

«Èvero, molti attori hanno fatto musica terribile in passato soltanto per il gusto di suonare. Io non sono così, la mia band va avanti da tanti anni. E, a differenza di altri, non ho perso interesse nella musica. Questo gruppo significa tutto per me», ha raccontato Jared Leto, che quando non suona recita (e ha pure vinto un Oscar come attore non protagonis­ta per Dallas Buyers Club). Il suo gruppo sono i Thirty Seconds To Mars, formati con il fratello maggiore Shannon (batteria e percussion­i) nel 1998 a Los Angeles. Completa il trio il chitarrist­a Tomo Milicevic.

Insieme hanno venduto più di quindici milioni di album e venerdì arriverann­o in concerto al Palalottom­atica. Sarà la prima delle tre date italiane: il giorno dopo faranno tappa a Bologna e l’8 settembre a Milano. In scaletta le canzoni dei quattro dischi precedenti e i brani inediti che finiranno nel nuovo cd in uscita il 6 aprile. Finora è stato anticipato da due singoli:

Walk on Water («Ci abbiamo messo tre anni a scriverlo e parla di cambiament­o, speranza, unità») e Dangerous

Night. «Non sarà un album politico — ha detto il trio california­no — racconterà la nostra storia, quella dell’umanità. Sociale è il termine più adatto».

I Thirty Seconds To Mars sono convinti che la musica possa cambiare il mondo. Ha spiegato Tomo Milicevic: «È un linguaggio che trascende le lingue e le culture, un mezzo formidabil­e per parlare alle folle. Permette di avere un voce attraverso la canzone». Del resto, il loro leader Jared è vegano, appassiona­to sostenitor­e di campagne per i diritti civili, e non si tira mai indietro quando c’è da difendere i più deboli: nel 2011 ha pubblicato un libro di fotografie scattate durante un viaggio ad Haiti, subito dopo il sisma, per ottenere fondi da devolvere alla popolazion­e.

Il nome della band lo hanno trovato su internet, leggendo le teorie di un professore di Harvard. «Una si chiamava Thirty Seconds to Mars e noi l’abbiamo scelta perché ci sentiamo a 30 secondi da Marte. Questo nome rappresent­a bene la nostra musica». Il loro rock, infarcito di simboli, ha rubato dal punk e dal metal. E Jared, che è anche il frontman, in scena sprigiona l’energia e il carisma di una rockstar consumata. «Niente può battere l’immediatez­za di un live — ha ammesso — con le persone che cantano e conoscono a memoria tutte le parole dei nostri brani. Ricevi una scarica di adrenalina che di solito non ottieni mentre stai girando un film». Il «giovane» Leto (46 anni) gira i videooclip dei Thirty Seconds To Mars e documentar­i usando gli pseudonimi Bartholome­w Cubbins e Angakok Panipaq. Quando la sua etichetta discografi­ca affidò la regia del video This Is War a Édouard Salier, dopo aver visto il filmato disse che nessun altro regista si sarebbe più occupato delle clip della band. Il suo ultimo doc si intitola A

Day in the Life of America ed è stato girato il 4 luglio (la festa nazionale Independen­ce Day) di un anno fa. «È un ritratto dell’America. E il nuovo album ne sarà la colonna sonora. Il film e il disco sono due pezzi dello stesso puzzle»

Origini La band è stata formata dai due fratelli Leto nel 1998 a Los Angeles

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Trio Tomo Milicevic, Jared (anche in alto) e Shannon Leto

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