Corriere della Sera (Roma)

Raggi-Zingaretti, il vertice

- di Andrea Arzilli

I rifiuti e il futuro dell’ospedale Forlanini sono tra i temi al centro del primo incontro postelezio­ni tra Virginia Raggi e Nicola Zingaretti giovedì mattina.

Il primo incontro post-elezioni tra Virginia Raggi e Nicola Zingaretti si terrà giovedì alle 10. Due i temi caldi che saranno trattati nel summit tra la sindaca di Roma e il presidente della Regione appena rieletto: il futuro dell’ospedale Forlanini e il ciclo dei rifiuti, questioni aperte che sono state spesso terreno di scontro tra Regione e Comune. Non le uniche, per altro. In più di un anno e mezzo di coabitazio­ne sul territorio romano, sindaca e govrnatore del Lazio sono entrati in collisione su tantissimi altri temi con lo scenario di una Roma sempre più in difficoltà: in estate la guerra di dichiarazi­oni sull’emergenza idrica e sul lago di Bracciano, quindi l’allarme per la zanzara Chikunguny­a dopo le mancate (o tardive) disinfesta­zioni del Campidogli­o. Prima c’erano stati gli attriti sui migranti e sulle politiche abitative, le polemiche sullo Stadio della Roma e lo scontro sui trasporti con il tavolo per Roma, apparecchi­ato al Mise dal ministro Carlo Calenda, a fare da sfondo. Tra le varie questioni, moltissime le frecciate sulla sanità amministra­ta dalla Regione da parte di Raggi e sul governo della Capitale, dal caos in giunta alla questione «Spelacchio», da parte di Zingaretti. Una guerra senza tregua, insomma.

Adesso il clima, come confermano entrambe le segreterie che hanno lavorato sulle agende dei due esponenti, si prospetta di collaboraz­ione istituzion­ale, lontana dalle polemiche pre-elettorali. Di disgelo. Dal Campidogli­o assicurano un approccio costruttiv­o, Raggi nei giorni scorsi ha usato toni distensivi confermand­o la chiamata di auguri a Zingaretti dopo la ri-elezione al vertice del Lazio.

E anche il presidente della Regione ha parlato di «stagione nuova» che favorisca «un rapporto di collaboraz­ione più intenso», cercando di smussare i problemi avuti con Raggi nei 19 mesi di governo Cinquestel­le della Capitale. «I rapporti personali con Raggi sono sempre stati positivi - ha detto Zingaretti -. Ci sono due caratteri e due visioni diversi, ma ora dovremo lavorare per aiutare la Capitale». In teoria, quindi, cambierà tutto.

E, in realtà, qualcosa è già cambiato. Perché, dopo le elezioni del 4 marzo, il summit metterà di fronte una Raggi e uno Zingaretti diversi, lei più debole e lui più forte: la sindaca ha visto trionfare il M5S su scala nazionale ma perdere consensi nella Capitale che lei governa, mentre il presidente della Regione è uscito dalla tornata come unico dem vincente nel contesto della catastrofe Pd.

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