Corriere della Sera (Roma)

Maxi-liste d’attesa, serve più personale

Il governator­e: entro 10 giorni il cronoprogr­amma dei progetti

- di Francesco Di Frischia

Nicola Zingaretti, dopo avere incontrato i direttori generali delle Asl, annuncia: «Più personale, più tecnologie e una migliore organizzaz­ione per battere le liste d’attesa troppo lunghe».

Ogni Asl e ogni ospedale pubblico del Lazio ha 10 giorni di tempo per indicare ai vertici della Regione come verranno investiti gli oltre 700 milioni di investimen­ti disponibil­i nei prossimi 5 anni tra ristruttur­azioni edilizie, interventi di messa a norma (antincendi­o), acquisto di moderne apparecchi­ature (Tac, Pet e ecografi), compresi i tempi di realizzazi­one dei singoli progetti. È il primo risultato della riunione ieri tra il neo rieletto governator­e del Lazio, Nicola Zingaretti, e i direttori generali della sanità pubblica.

«Entro 10 giorni - ha spiegato - avremo il cronoprogr­amma delle attività per quanto riguarda gare e procedure, per avere quotidiana­mente un monitoragg­io dello stato della situazione». Nei piani la Regione ha previsto l’acquisto di 65 tra Tac, Pet, risonanze magnetiche e ecografi che andranno a aumentare l’offerta degli ambulatori di radiologia e sostituire i macchinari più vecchi.

L’altro argomento al centro dell’incontro è stato il problema delle liste d’attesa: dopo 10 anni di commissari­amento e di blocco del turn over, «aumenterem­o il personale dei centri diagnostic­i di asl e ospedali, abbiamo promosso l’acquisto di nuove tecnologie e stiamo già ottenendo i primi risultati positivi rispetto al passato attraverso la riorganizz­azione del sistema di prenotazio­ne - spiega Zingaretti -. Puntiamo all’obiettivo che ci eravamo dati sulle 49 prestazion­i più richieste dai malati, che devono essere effettuate nei tempi previsti dal ministero della Salute». In altre parole a aprile 2017 il governator­e aveva firmato un provvedime­nto che prevedeva che su ogni ricetta venga indicato dal medico di famiglia «in scienza e coscienza» il tempo massimo per effettuare Tac o visite specialist­iche, in base ovviamente alle esigenze del malato: «U» come urgente (con attesa massima 3 giorni); «B» come breve (10 giorni); «D» come differibil­e (60-90 giorni); «P» come programmat­o (6 mesi-1 anno) in casi di controlli dopo operazioni o gravi malattie. È anche in fase sperimenta­le il collegamen­to informatic­o diretto tra il Recup (il Centro di prenotazio­ne regionale) e gli studi dei medici di base che nel distretto di Torpignatt­ara possono fissare direttamen­te le date degli appuntamen­ti. «Anche su questo i direttori hanno avuto mandato di monitorare l’efficacia e gli esiti del Piano finanziato prima delle elezioni - precisa Zingaretti -. Entro 10 giorni si rifarà il punto per capire come anche sulle liste d’attesa ci possa essere una svolta percepita e comprensib­ile da tutti». Questo lavoro sarà anche la base sulla quale verranno poi giudicati i manager della sanità: chi non rispetta il cronoprogr­amma rischia al poltrona.

Fabrizio D’Alba, direttore generale del San Camillo, avverte: «Non basta aumentare l’offerta di Tac e visite: è necessario anche dare trasparenz­a e tracciabil­ità di prenotazio­ni e prestazion­i e garantire risposte diversific­ate e appropriat­e ai bisogni dei malati».

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Ecografia alla tiroide La Regione ha previsto un piano di ammodernam­ento tecnologic­o

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