ESQUILINO, LO STATO SI MUOVE
Il Pachiderma si muove. In questa città che sembra occuparsi solo di buche stradali lo Stato si fa portabandiera del futuro e promotore di iniziative. Tra qualche settimana inizieranno le procedure per trasformare lo storico edificio della Zecca in via Principe Umberto, all’Esquilino, in un museo con annessi spazi culturali polivalenti. Si tratta della valorizzazione di un edificio industriale progettato più di un secolo fa e funzionante fino al 2006.
Un’operazione di recupero dell’archeologia produttiva che entro tre anni contribuirà alla riqualificazione di un quartiere «critico». La Scuola dell’Arte della Medaglia, «che tutto il mondo ci invidia», resterà a far parte del rinnovato enorme volume dei primi del Novecento che, essendo vincolato, manterrà il suo aspetto esterno. Il Poligrafico, di proprietà del ministero del Tesoro e proprietario dell’immobile, fa sul serio: è già in bilancio una spesa di 23,5 milioni+Iva oltre a 4,8 milioni per allestimenti e arredi interni. Il 3 maggio si chiuderà il bando progettuale per un concorso «a unico grado» in modo da fare presto. L’elefante statale fa i suoi passi: mesi fa a San Lorenzo è stata aperta una nuova sede universitaria ed oggi si guarda avanti, con un occhio alle esigenze del territorio. Ma non dovrebbe essere l’ente territoriale per eccellenza, il Comune, a muoversi? I ruoli sembrano invertiti: lo Stato qualcosa fa, il Campidoglio appare incomprensibilmente inerte.