Campidoglio, seduta senza numero legale
Èiniziato con tre ore di ritardo il consiglio comunale, slittato più volte per mancanza del numero legale: assenti, tra gli altri, il presidente dell’aula Marcello De Vito e il capogruppo del M5S Paolo Ferrara, che hanno accompagnato la sindaca nel viaggio della memoria alle Foibe con gli studenti. All’assemblea, la prima convocata dal 22 febbraio scorso, la maggioranza era incompleta. All’ultimo appello — tre le convocazioni andate a vuoto — non hanno risposto i consiglieri pentastellati Annalisa Bernabei, Cristina Grancio, Monica Montella e Fabio Tranchina. Per evitare lo stallo Enrico Stefàno, che faceva le veci di De Vito, ha ottenuto dalle minoranze l’inversione dell’ordine dei lavori. Si è deciso così di rinviare a domani il voto sul regolamento degli impianti sportivi, mentre è stato approvato anche grazie al sostegno dell’opposizione (ma non del Pd) il regolamento, a firma dell’assessore al Commercio Adriano Meloni, sui farmers’ market. In base alla norma singoli imprenditori o raggruppamenti di agricoltori potranno aprire i mercati contadini in immobili di proprietà comunale in tutti i Municipi. L’assegnazione avverrà tramite bando pubblico che prevede criteri quali: la proposta di convenzione e la durata, il canone da versare all’amministrazione, il numero di banchi e l’ubicazione degli spazi di vendita. Sul punteggio incideranno sia la filiera corta sia le certificazioni di territorialità e controllo. Per non interferire con i mercati rionali, i farmer’s market dovranno rispettare almeno un chilometro di distanza e la turnazione in giorni e orari diversi. Sorridente alla buvette di Palazzo Senatorio, Meloni ha assicurato: «Arriverò a mangiare la colomba pasquale». Se non fosse che, secondo gli
insider, la sua presenza in aula potrebbe essere l’ultimo atto prima di lasciare. L’enigma potrebbe sciogliersi al ritorno della Raggi dal Friuli, ma non è escluso che l’assessore cerchi di rimodulare il suo contributo alla squadra mantenendo un certo margine di agibilità.