«Caro Papa, stop alle demolizioni»
Santità, il nostro appello non riguarda una questione tanto importante quanto altre emergenze che quotidianamente si verificano in tutto il mondo, ma lo è sicuramente per la città di Roma che ultimamente si trova sottoposta ad una pressione edificatoria che rischia di trasformare la fisionomia storica e architettonica della città. Dagli ultimi avvenimenti abbiamo notato che gli interventi di demolizione e ricostruzione, proposti da alcuni costruttori romani, riguardano diversi edifici storici ceduti da enti ecclesiastici. Le citiamo come esempio fra i tanti: la demolizione già avvenuta di uno storico edificio ecclesiastico a Via Ticino, nel quartiere Coppedè, la prevista demolizione della storica villa Paolina di Mallinckrodt, casa generalizia fino al 2017.
Vediamo in questo fenomeno un coinvolgimento della CEI che pensiamo non sia consapevole del grave danno che si sta procurando seguendo esclusivamente interessi di mercato e non considerando i più importanti valori culturali, storici ed etnoantropologici. Riteniamo infatti che gli storici edifici, già sedi di enti ecclesiastici al servizio della comunità, debbano mantenere la loro struttura architettonica e una destinazione consona al significato e al valore rivestito da quegli edifici, nel corso degli anni, per il contesto cittadino. La preghiamo di intercedere per salvaguardare questi patrimoni culturali dando pubblico risalto al mantenimento di questi valori, ricordando quanto già da lei espresso con l’enciclica ‘Laudato sì’ del 24 maggio 2015: «E’ necessario curare gli spazi pubblici che accrescono il nostro senso di appartenenza».