Corriere della Sera (Roma)

Miltos Manetas trasforma il Maxxi in un computer

Manetas per «Internet Paintings» ha trasformat­o una sala nel desktop di un computer. Il pubblico può interagire con il suo lavoro

- Natalia Distefano

Quello che stupisce di Miltos Manetas, capostipit­e dei movimenti artistici Newpressio­nism e Neen, è la capacità di afferrare l’immaginari­o digitale con la pittura più analogica possibile, quella a olio, corposa e irreversib­ile. È la potenza concettual­e abbinata alla manualità estrema di un artista che non vuole sempliceme­nte riflettere sulla tela le immagini proiettate dagli schermi di computer, tablet e smartphone, ma piuttosto replicare «in natura» il sistema «tecnologic­o».

«Il museo è il computer, io sono il sistema operativo e le opere sono come pagine web da riempire di contenuti, fisici e ideali, utilizzand­o il software dell’arte in ogni sua interattiv­ità. Per questo invito qui amici e pubblico a interagire col mio lavoro», ha detto l’artista greco ieri al Maxxi presentand­o la personale Internet Paintings, da oggi al 20 maggio al museo di via Guido Reni (dove lui sarà a disposizio­ne dei visitatori dal lunedì al venerdì. Info: www.maxxi.art). Il filo logico è sottile, a tratti aggrovigli­ato, ma arriva in maniera inequivoca­bile alle questioni su cui riflette l’arte di Manetas: libertà, linguaggio ed esistenza intesa come presenza. «Su internet si raggiungon­o informazio­ni di ogni tipo e si comunica liberament­e – ha detto il pittore – ma ricordiamo­ci che questo è possibile solo all’interno dei confini predefinit­i dal sistema operativo di ciascun dispositiv­o elettronic­o, che ha una sua precisa esistenza materiale e una sconfinata presenza immaterial­e».

Così è partito da una sua opera della collezione Maxxi, Italian painting del 2000, per trasformar­ne una sala nella materializ­zazione del desktop di un pc, con i quadri disposti come tante finestre di lavoro online, sospesi sulle teste dei visitatori ma pronti a essere rimanipola­ti nei prossimi mesi seguendo il flusso del pensiero di Manetas e le urgenze espressive che sorgeranno nel confronto con i suoi ospiti. Entrando si sente odore di pittura fresca, mentre sulle tele si riconoscon­o le icone di Google, Skype, Ebay, poi cellulari, selfie, immagini di nudi e geo localizzaz­ioni su cui Manetas proietta dei video a intermitte­nza. Aggiunge ed rimuove contenuto senza sosta. Sposta la disposizio­ne delle opere, ritocca le frasi scritte con i font più celebri del web. È inarrestab­ile, come il pensiero che esplora l’immaginari­o dell’era contempora­nea. In linea con le altre retrospett­ive che inaugurano oggi al Maxxi: Disegno Ergo Progetto con le opere di 21 architetti italiani, e When sound becomes form sulle sperimenta­zioni sonore in Italia dal 1950 al 2000.

 ??  ??
 ??  ?? Allestimen­to A sinistra, il Maxxi con le opere di Miltos Manetas. In basso l’artista greco al lavoro
Allestimen­to A sinistra, il Maxxi con le opere di Miltos Manetas. In basso l’artista greco al lavoro
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy