Corriere della Sera (Roma)

Il Garante: stop a scioperi ravvicinat­i

Giovedì si fermano ancora i mezzi pubblici. Tar: il servizio riprenda con puntualità

- Di Rinaldo Frignani

Braccia incrociate ogni 20 giorni: il Garante sugli scioperi nel trasporto pubblico, che entro fine aprile dovrà valutare l’accordo siglato a livello nazionale fra aziende e sindacati, punta a raddoppiar­e l’intervallo di tempo fra una protesta e l’altra. Intanto il Tar ha stabilito che il servizio deve riprendere subito al termine dello sciopero: primo banco di prova giovedì, quando i mezzi pubblici si fermeranno ancora.

Assicurare il diritto di astensione dal lavoro nel settore del trasporto pubblico locale, ma senza creare ancora problemi ai romani. La battaglia del Garante sugli scioperi è giunta a una svolta. L’intenzione è quella di consentire un’ iniziativa sindacale ogni 20 giorni - in pratica una o tutt’al più due al mese - raddoppian­do l’intervallo di tempo consentito finora dalla legge. Nel frattempo, forte della sentenza del Tardi giovedì scorso, l’Authority presieduta da Giuseppe Santoro Passarelli vuole verificare se nel prossimo sciopero dei trasporti (in programma fra tre giorni) sarà rispettato quanto disposto dai giudici amministra­tivi, che hanno stabilito la riattivazi­one immediata del servizio al termine dell’agitazione. Fatto che presuppone che alcune figure tecniche impegnate sulle linee di bus, metropolit­ane e ferrovie leggere si astengano dal lavoro meno tempo dei loro colleghi per essere pronti a far ripartire subito la macchina dei trasporti .

Giovedì, oltre ai lavoratori dell’Atac, scioperera­nno quelli di Roma Tpl e consorziat­e e gli Autoserviz­i Troiani. L’iniziativa, di 24 ore, è stata proclamata dai sindacati Faisa Confail, Orsa e Usb anche su Roma-Lido, Termini-Cento celle, Roma-Ci vita castellana- Viterbo con il rispetto delle fasce di garanzia: servizio regolare fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Per il prossimo 13 aprile, poi, nuova agitazione.

Ma le nuove regole dell’Atac, confermate dai giudici di via Flaminia nonostante il ricorso presentato da alcune sigle sindacali, sono soltanto uno dei passaggi-chiave della strategia del Garante, che entro fine aprile dovrà valutare l’accordo siglato a livello nazionale sugli scioperi nel trasporto pubblico locale fra aziende e sindacati. Un punto centrale sarà proprio il raddoppio degli intervalli temporali fra un’iniziativa e l’altra, che a Roma assicurere­bbe una boccata d’aria.

E dall’Authority arriva anche un’altra consideraz­ione, peraltro la stessa che fece l’attuale capo della polizia, Franco Gabrielli, quando era prefetto della Capitale. E cioè quella dell’importanza della rappresent­atività sindacale in occasione di uno sciopero. Prendendo ad esempio quello di giovedì, è possibile che l’agitazione colpisca soprattutt­o le linee della metropolit­ana, strategich­e in particolar­e nei giorni feriali, in quanto sigle come l’Orsa, ma anche l’Usb, tradiziona­lmente raggruppan­o più macchinist­i che autisti di bus.

«Non è possibile che piccole sigle con scarsa rappresent­anza mettano in ginocchio una città come Roma», viene spiegato da piazza del Gesù, dove si auspica «una nuova legge proprio sulla questione, che fissi delle regole» in modo da rispettare i diritti di tutti, i lavoratori che protestano e i cittadini - e anche i turisti - «che devono essere tutelati al meglio, fermo restando - aggiungono dall’ufficio del Garante - che comunque l’agitazione di giovedì per noi è in regola». Bisognerà però vedere se autobus, metro e treni ripartiran­no subito.

La strategia

In attesa della legge sulla rappresent­atività sindacale, «i romani devono essere tutelati»

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Il tram In una foto d’archivio, uno dei recenti scioperi proclamati da alcune sigle sindacali presenti in Atac

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