Irish Film Festa, visioni d’Irlanda da Shaw al rugby
Al via oggi alla Casa del Cinema la rassegna di lungometraggi dell’isola «artisticamente unita»
Quest’anno più filmaker arrivano dal Nord dell’isola: «Abbiamo sempre guardato all’Irlanda come a un posto artisticamente unito, siamo stati una manifestazione All Ireland fin dalla prima edizione» sottolinea Susanna Pellis, alla direzione artistica dell’Irish Film Festa, da oggi a domenica alla Casa del Cinema, realizzato da Archimedia con Irish Film Institute. Lungometraggi pronti a restituire l’atmosfera di terre ricche di fascino: ambienti sconosciuti, scorci storici, esistenze fuori dal comune eppure significative, come Song of granite di Pat Collins, dedicato al cantante irlandese folk Joe Heaney, domenica alle 16. Nato nel 1919, Joe crebbe all’ombra di una miniera di granito, dove comprese la sofferenza dei minatori come suo padre. Una ricostruzione biografica anche in Rocky Ros Muc, domani, dedicato alla carriera di Sean Mannion, pugile irlandese emigrato a Boston negli anni 70. E nel documentario di Gerry Hoban My Astonishing self: Gabriel Byrne on George Bernard Shaw (domenica alle 18.30), omaggio al Nobel irlandese, che ha visto la tv pubblica Rté collaborare con la Bbc. Ispirato a vicende reali è anche Maze (sabato alle 18), di Stephen Burke, sull’evasione di 38 detenuti repubblicani dal carcere di Long Kesh nel 1983. Presenti al festival il regista, la produttrice Jane Doo- lan e il protagonista Barry Ward (era in Jimmy’s Hall di Ken Loach). Western in salsa moderna, ambientato nella cittadina di Cavan, è No party for Billy Burns, domenica alle 20.30, scritto e diretto dall’esordiente Padraig Conaty. Le fantasie di un’adolescente in Kissing Candice, venerdì: realtà, sogno e immaginazione si fondono nel film d’esordio della regista di videoclip musicali Aoife McArdle, appena passato al Toronto Film Festival e alla Berlinale. Protagonista, il nordirlandese John Lynch. E sfiora la giovinezza anche Handsome Devil, stasera: di John Butler, un delicato racconto di formazione in un collegio, fra studio, rugby e prese di coscienza. Anche quest’anno, ospite una produzione, con il coinvolgimento di Angelina Jolie, del Cartoon Saloon di Kilkenny: candidato agli Oscar 2018, sabato si vedrà The Breadwinner, di Nora Twomey. Dal romanzo di Deborah Ellis Sotto il burqa, è la storia a cartoni animati di Parvana, ragazzina afghana sotto il regime talebano. Sotto il cappello Irish Classic, Into the West, del 1992 (sabato alle 15.30): una fiaba moderna ambientata fra i Traveller, l’etnia nomade irlandese. Non manca l’incontro letterario: quest’anno con Paul Lynch (domani alle 19).
Fitta la programmazione dei corti: ai sedici film in concorso si affianca Making Shorts (domani dalle 15), approfondimento con registi, distributori e professionisti del settore. Fuori concorso invece The poor mouth (venerdì alle 19) di Tom Collins, primo adattamento d’animazione dell’unico romanzo in lingua gaelica dello scrittore e giornalista irlandese Flann O’Brien.