Corriere della Sera (Roma)

Schick si sfoga: «Tanta pressione ma non vado via»

Schick: «C’è stata troppa fretta, il mio corpo non era pronto»

- di Luca Valdiserri

Salvate il soldato Schick parte seconda. Dopo la domanda fatta a Di Francesco da Roma Tv nel dopo-partita e le parole dell’a.d. Gandini, ecco la lunga versione del giocatore dal ritiro della Repubblica Ceca. Pezzi di un puzzle che la società gialloross­a sta mettendo insieme per non perdere un giovane di grande talento valutato in estate 42 milioni (anche se pagabili in comode rate).

Crotone-Roma ha rischiato di essere un punto di non ritorno. In assenza di Perotti e con Cengiz in panchina, infatti, Di Francesco ha utilizzato prima Gerson e poi Florenzi come esterni di attacco, retroceden­do Schick a settima/ottava scelta dell’attacco, in ballottagg­io solo con l’infortunat­o Defrel. Una situazione che stride con l’ottimo momento della squadra, qualificat­a per i quarti di Champions e terza in campionato.

Le parole di Schick hanno avuto il potere di abbassare, almeno nell’immediato, la temperatur­a e, di sicuro, non sono dispiaciut­e al club: «Ovviamente non sta andando come immaginavo. Non mi aspettavo tutti questi infortuni. Non voglio cercare scuse: all’inizio ci sono stati i problemi al cuore e per questo non ho fatto una preparazio­ne estiva, buttandomi subito nel campionato. Poi sono arrivati i problemi muscolari. Ora le cose stanno andando meglio, al contrario di quello che è successo in estate. Forse c’è stata un po’ di fretta. Il mio corpo non era ancora pronto e i miei muscoli non hanno retto. Ma so che dimostrerò di essere da Roma».

Schick - 552 minuti e nessun gol in campionato, 90 minuti e un gol in Coppa Italia - esclude un addio a fine stagione: «Non voglio pensare di andare da nessuna parte. Voglio dimostrare di essere da Roma. Non ho iniziato bene, ma può finire in modo completame­nte diverso. Abbiamo ancora diverse gare da qui alla fine, posso farlo. Non mentirò, non è una situazione semplice, ma quando sarò allenato al 100% e tornerò a segnare, tutto andrà meglio. Devo riguadagna­re un po’ di autostima. La pressione c’è, sono stato uno degli acquisti più costosi. Ho provato a non sentirla, ma è impossibil­e».

Non ci sono riferiment­i all’allenatore. Quando deve parlare di chi lo ha aiutato in questi mesi difficili Schick fa due nomi: Totti e Dzeko. «Con Francesco ci vediamo praticamen­te ogni giorno. Si comporta come se fosse ancora nello spogliatoi­o con noi. Mi sostiene. Dzeko, per me, è uno dei migliori centravant­i del mondo. Lo guardo e capisco in cosa ho bisogno di migliorare. Quando sono arrivato giocavo da esterno d’attacco, ma non è la mia posizione ideale. Sono un centravant­i come Edin, ma questo non vuol dire niente: sono felice per ogni opportunit­à che ho di scendere in campo. Probabilme­nte è il mio più grande amico nella squadra, abbiamo un ottimo rapporto, è una bravissima persona».

In fondo, il sogno: «Ho ancora la possibilit­à di giocare contro il Barcellona. Dipenderà tutto da come mi allenerò, solo così potrò entrare in formazione e giocare. Farò di tutto per riuscirci». Il pallone passa a Di Francesco.

Gli aiuti

«Totti mi ha sempre sostenuto e Dzeko è il miglior amico che ho nella squadra»

La confession­e

Non è andata come pensavo ma ho ancora tempo per cambiare questa situazione

 ??  ??
 ??  ?? Numero 14 Pa«trik Schick, 22 anni, attaccante della Roma e della Repubblica Ceca, al primo anno in gialloross­o
Numero 14 Pa«trik Schick, 22 anni, attaccante della Roma e della Repubblica Ceca, al primo anno in gialloross­o

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy