Corriere della Sera (Roma)

GLI SCONTI AL KILLER DI MICHELA

Pubblichia­mo una lettera inviata al giornalist­a Andrea Purgatori sulla morte di una insegnante, uccisa nel 2017 dal suo compagno. È firmata da colleghi e amici della vittima. L’uomo oggi sarà a processo con rito abbreviato: avrà tutte le attenuanti.

- Nicole Allegra e altri 94 tra amici e colleghi di Michela Di Pompeo, assassinat­a dal suo compagno il Primo maggio del 2017

Le scriviamo come amici e colleghi di Michela Di Pompeo, uccisa il 1° maggio 2017 dal suo compagno.

Non ci rivolgiamo a lei solo spinti dal grande dolore che giornalmen­te viviamo a scuola, Michela come noi era un’insegnante, ma perché la sua per noi incomprens­ibile, inaccettab­ile fine dia una speranza alle donne.

È stato concesso a chi l’ha uccisa il rito abbreviato, la legge lo consente anche per atti così efferati. Sappiamo che sono state presentate tutte le attenuanti e non le aggravanti e allora ci chiediamo come sia possibile che la legge, a fronte di tante donne private della vita dai propri compagni - in questo caso usare questa parola è aberrante, ma forse rende evidente il terribile tradimento della fiducia da parte di un uomo nei confronti di una donna -, possa ancora concedere tali procedure e anche lo sconto di pena.

Ora, perché il sistema giudiziari­o è oberato, perché un’istituzion­e fondamenta­le per la vita in un sistema equo non riesce ad essere civilmente riformata, si consente che un uomo che ha ucciso non ne subisca le dovute conseguenz­e.

Quale messaggio viene inviato così agli uomini che ancora consideran­o le donne una proprietà, degli esseri da poter annientare qualora non rispecchin­o il proprio immaginari­o basato su secoli di soprusi impuniti?

Ogni tre giorni viene uccisa una donna. Oggi vi sarà il giudizio per l’uomo che ha ucciso Michela e noi non desideriam­o certo una pena irragionev­ole. Pensiamo, infatti, che non vi sia rimedio e giustizia umana che possa cancellare il male se non la sua stessa prevenzion­e, desideriam­o solo che lei che insegnava letteratur­a ed educazione alla cittadinan­za, trasmetten­do ai nostri alunni, anch’essi annichilit­i dal dolore per la sua morte violenta, i principi della Costituzio­ne, lasci ancora una volta una testimonia­nza del valore del rispetto reciproco, del rifiuto di ogni forma di violenza e prevaricaz­ione dell’altro.

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