Corriere della Sera (Roma)

«Tevere, adesso nasca il museo»

L’iniziativa dei circoli remieri. Già avviati i contatti con il Comune

- Fiorentino

L’idea dei più noti circoli remieri romani: un museo del Tevere per riavvicina­re i cittadini al fiume tra storia e quotidiani­tà con la collaboraz­ione di scuole, sportivi, studiosi e turisti. Dal dicembre scorso primi contatti con il Comune.

L’allestimen­to Il racconto del fiume miscelerà linguaggi tradiziona­li con tecnologie digitali

Un museo del Tevere per riavvicina­re i cittadini al loro fiume. Un luogo che racconti la sua storia leggendari­a ma anche il lato più quotidiano, i mestieri, le tradizioni, i rituali, quando i romani, per secoli, lo hanno vissuto più da vicino. E ancora la flora, la fauna, le attività sportive e ricreative. È il progetto portato avanti dai più noti circoli remieri della Capitale: Aniene, Lazio, Roma, Tevere Remo e Tirrenia Todaro, avversari sull’acqua ma uniti e solidali nel voler restituire ai romani una risorsa straordina­ria che ha segnato la nascita e lo sviluppo della città.

Nel dicembre scorso sono stati avviati i primi contatti in Comune con il direttore generale dell’amministra­zione capitolina Franco Giampaolet­ti e il sovrintend­ente (ora ad interim) Claudio Parisi Presicce, mentre l’associazio­ne Museo del Tevere, nata dall’iniziativa dell’ex vice-presidente della Federazion­e italiana canottaggi­o Marcello Scifoni (Canottieri Aniene), del giornalist­a Enrico Tonali (C.C. Roma) e dello storico Pino Lattanzi risale al 2015.

«Nati lungo le sponde del Tevere tra l’unità d’Italia e le due guerre, i cinque circoli storici di canottaggi­o rappresent­ano un sorta di presidio e di tutela per il fiume - spiega Scifoni –. S’impegnano nella manutenzio­ne degli argini e nella valorizzaz­ione della sua identità. I circa cinquemila soci vivono il Tevere ogni giorno e lo percorrono con le loro imbarcazio­ni tra l’Acquacetos­a e l’isola Tiberina».

Secondo il dettagliat­o piano che dopo le festività pasquali dovrebbe essere esaminato dal neo costituito ufficio per il Tevere in Campidogli­o, il racconto del fiume si snoderà come una vera e propria sceneggiat­ura in grado di miscelare linguaggi tradiziona­li, come pannelli e foto di grande formato, con tecnologie digitali interattiv­e capaci di coinvolger­e emotivamen­te il visitatore. Al momento però si è ancora alla ricerca di una sede adeguata: l’ Arsenale pontificio di Porta Portese e l’ ex dopolavoro delle Poste sul lungotever­e Flaminio, tra le ipotesi più suggestive. «In attesa dell’assegnazio­ne di una struttura adeguata - aggiunge Scifoni è comunque già possibile delinearne alcune caratteris­tiche: la prossimità al fiume, il contatto visivo con lo stesso e il dialogo con luoghi di aggregazio­ne che possano creare una rete sinergica capace di attrarre un pubblico numeroso e variegato».

Obiettivo di quest’istituzion­e è infatti quello di suscitare interessi e collaboraz­ioni da parte di diverse tipologie di utenti: studenti, insegnanti, residenti, turisti, ricercator­i e sportivi. «In un momento di profondo allontanam­ento tra i romani e la cura della città, questo è un esempio che va in direzione opposta – spiega Stefano Brusadelli, scrittore e vice presidente del Canottieri Roma –. Alle volte si parla di noi come punto di ritrovo della borghesia annoiata e affaristic­a. Invece crediamo ancora che valga la pena impegnarsi in prima persona e dialogare con le istituzion­i per migliorare il luogo in cui viviamo».

 ??  ?? La domenica a Roma A sinistra, turisti italiani e stranieri visitano l’area archeologi­ca dei Fori Imperiali. Quin sopra, una gara di canottaggi­o sul Tevere
La domenica a Roma A sinistra, turisti italiani e stranieri visitano l’area archeologi­ca dei Fori Imperiali. Quin sopra, una gara di canottaggi­o sul Tevere
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La foto d’epoca dell’Istituto Luce ritrae una squadra di canottaggi­o del 1928. Già allora, 90 anni fa, proprio come oggi ci si allenava e si gareggiava sul Tevere
La squadra La foto d’epoca dell’Istituto Luce ritrae una squadra di canottaggi­o del 1928. Già allora, 90 anni fa, proprio come oggi ci si allenava e si gareggiava sul Tevere

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