Il Comune riscuote da solo: addio Agenzia delle Entrate
Dopo la Tari, Aequa Roma gestirà anche multe, Imu e imposta di soggiorno
Il Campidoglio vuole fare a meno dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, cioè dell’ex Equitalia. Progressivamente, tassa dopo tassa, prima la Tari e poi l’imposta di soggiorno, l’Imu, le multe. Accentrare, per controllare meglio e anche rendere più efficiente un meccanismo che risulta niente affatto conveniente: la percentuale di riscossione degli atti iscritti a ruolo, secondo le stime del Campidoglio, si limiterebbe al 25% del totale in dieci anni, cioè il 2,5% all’anno.
Il Campidoglio dei Cinque stelle vuole fare a meno dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, cioè dell’ex Equitalia. Progressivamente, tassa dopo tassa, prima la Tari e poi l’imposta di soggiorno, l’Imu, le multe. Accentrare, per controllare meglio e anche rendere più efficiente un meccanismo, quello della riscossione anche coattiva delle entrate, da sempre percepito come nemico, ostile, anche perché sostengono in Comune - gestito da un’autorità terza, l’Agenzia delle Entrate appunto, che di fatto continua a lavorare secondo i «vecchi» metodi di Equitalia, modificata, ragionano sempre in Comune, solo nel nome.
C’è una premessa, un fatto che rappresenta la spinta finale all’intera operazione, del quale l’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti si è lamentato direttamente con l’Agenzia delle Entrate, un mesetto fa. Lui elencava tutta una sere di problemi ed ecco, tra gli altri c’è un dato che il titolare dei conti giudica «assolutamente inadeguato»: la percentuale di riscossione degli atti iscritti a ruolo, che secondo le stime del Campidoglio si limiterebbe al 25% del totale in dieci anni, cioè il 2,5% all’anno. «Ovvero - ragionano gli uffici - io mi affido a te, Agenzia delle Entrate, per riscuotere 100, e alla fine mi rientrano solo 2,5: no, non è abbastanza».
Allora le novità riguarderanno, un passo alla volta, più o meno tutte le entrate che oggi «sono ripartite tra diversi organismi e con diversificate forme di coordinamento e direzione». La Tari dell’Ama. Le multe dell’Atac. Fino al coattivo gestito, come detto, dall’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda la tariffa sui rifiuti il passaggio, dalla municipalizzata al Campidoglio, è già stato ufficializzato: «Si avvia il processo di internalizzazione e gestione diretta della Tari - ha spiegato, l’altro giorno, Gianni Lemmetti -: il Campidoglio, con il supporto di Aequa Roma, svolgerà tutte le operazioni di accertamento, liquidazione e riscossione anche coattiva del tributo». E Lemmetti ha poi esteso il campo: «Questo è il primo passo di una più generale riforma delle riscossioni che in futuro riguarderà anche altre entrate: faremo a meno dell’ex Equitalia e governeremo le entrate in modo più equo ed efficiente per favorire lo spontaneo adempimento dei contribuenti». Ecco, più efficienza, dicono gli uffici, che come lascia intendere l’assessore punterebbero su un atteggiamento più collaborativo e meno muscolare tra cittadino e dipartimento Risorse economiche, che lavorerebbe tramite Aequa Roma.
La novità della gestione diretta, in verità, è cominciata col patrimonio immobiliare. Ventottomila case e troppi scandali, che hanno persuaso il Comune a tagliare ogni rapporto con le società terze (l’ultima fu Prelios, contratto non rinnovato a dicembre) internalizzando sia la parte relativa alle manutenzioni sia quella della riscossione dei canoni. Adesso questa politica si allarga agli altri settori. Nell’ultima delibera di giunta si citano espressamente: «Gestione della Tari, violazione delle norme del Codice della strada, supporto al Dipartimento nelle attività del contenzioso tributario e civile, riscossione coattiva tramite l’ingiunzione fiscale del contributo di soggiorno e della tassa sui rifiuti».
È evidente che la squadra comunale, del dipartimento e di Aequa Roma, compresi gli agenti accertatori, andrà rafforzata. Ma risparmi si avrebbero con l’eliminazione degli oneri di riscossione attualmente pagati all’Agenzia. Che quindi, ormai è deciso, sarà messa da parte.