Premio Ghergo al romano Piero Gemelli
L’omaggio alla carriera dell’artista romano
Arturo Ghergo ha impresso nella pellicola i volti del Novecento italiano, dipingendo indimenticabili ritratti in bianco e nero con la forza della luce, la magia dei contrasti che scolpivano l’immagine e le inquadrature austere dentro cui faceva ondeggiare i divi del cinema (da Alida Valli a Gina Lollogrigida e Massimo Girotti), i padri della Repubblica (Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi) e la nobiltà di sangue e d’intelletto (Domitilla Ruspoli Salviati, Marella Agnelli e Giannalisa Feltrinelli). Tutto questo partendo dalla sua Montefano, nelle Marche, per arrivare a Roma nel 1929 e aprire un piccolo ma pregiato studio di fotografia in via Condotti.
Ieri, a quasi novant’anni da quella data, il premio che porta il suo nome è andato proprio a un romano: Piero Gemelli, fotografo idealmente vicino a Ghergo per la sua attitudine glamour e un raffinato gusto per il bianco e nero, che ha ricevuto il riconoscimento alla Carriera nello Spazio Ghergo di Montefano. «Dopo Ferdinando Scianna e Maurizio Galimberti, in questa terza edizione abbiamo scelto di premiare Gemelli per la sua attenzione alla sperimentazione — ha spiegato Denis Curti, direttore artistico del Premio — e per il suo studio delle luci, la scelta di punti di vista innovativi, la capacità di mettere in scena corpi e volti d’incredibile forza e seduzione». Per l’occasione esposti anche dodici suoi scatti originali, che ripercorrono le tappe salienti di una carriera immersa nella moda e nella pubblicità. La giuria, composta oltre a Curti da Cristina Ghergo e Pasquale Pozzessere, ha poi premiato due giovani talenti: Federica Mazzieri e Matteo Natalucci, anche lui marchigiano e anche lui romano d’adozione. «La genesi del Premio Arturo Ghergo va ricercata a Roma — ha detto Curti — dove il fotografo conobbe la seduzione del cinema, delle sue luci e delle sue finzioni. Dove il suo sguardo si distinse per l’ideale di bellezza ed eleganza comunicato con uno stile modernista, per un’estetica nuova che rifletteva una società sofisticata». Chiudono le celebrazioni, oggi a Montefano, l’inaugurazione della mostra con gli scatti di Enzo Tortorelli (fino al 3 giugno) e la presentazione del libro di Alessandro Scattolini, Isolation.
Montefano Riconoscimenti anche per i giovani talenti Federica Mazzieri e Matteo Natalucci