Corriere della Sera (Roma)

Troppi sbalzi climatici, 100 mila a letto

Il nuovo picco dell’influenza provocato dal continuo saliscendi delle temperatur­e

- Di Clarida Salvatori

Da due settimane è tornata a farsi sentire l’influenza. Con febbre, tosse, faringiti e infiammazi­one delle alte vie respirator­ie. E ha colpito 100mila persone, soprattutt­o, gli adolescent­i, i bambini e i loro genitori. Colpa degli sbalzi climatici e delle temperatur­e «ballerine» di questo mese di marzo. «Una stagione intensa come non si vedeva da anni», spiega Maria Corongiu della Fimmg.

Nonostante la stagione del picco influenzal­e - secondo l’Istituto Superiore di Sanità la più intensa degli ultimi 15 anni - sia stata dichiarata ufficialme­nte conclusa appena qualche giorno fa, a Roma (e non solo) ci sono ancora tantissime persone malate: oltre 100 mila, secondo le stime dei medici generici.

Febbre, infiammazi­one delle alte vie respirator­ie e tosse forte i sintomi più diffusi. Colpiti soprattutt­o i più piccoli, tanto che gli asili, alla vigilia di Pasqua sono semidesert­i: proprio come accade in genere a Natale, quando la curva influenzal­e raggiunge il suo apice.

«Il picco epidemico - conferma infatti Maria Corongiu, segretaria regionale della Fimmg Lazio (la Federazion­e dei medici di famiglia) - è stato registrato a partire dai primi di dicembre. Ma ora siamo a marzo, sono quattro mesi che i pazienti stanno male. Mai come quest’anno la stagione dei malanni è stata così aggressiva e lunga. E ogni volta che sembra finire, ecco che ricomincia».

La causa principale è da ricercare non tanto nei virus in circolazio­ne, quanto nell’instabilit­à climatica dell’ultimo mese. «Un giorno fa caldo, il giorno dopo c’è un vento gelido che sferza la Capitale e tut-

Il record Quest’anno nel Lazio 1 milione di persone ha contratto il virus, l’11% dei casi in Italia, percentual­e al di sopra della media

ta la regione - continua la Corongiu -. Niente di più facile per ammalarsi di uno sbalzo forte e repentino delle temperatur­e. E infatti, non a caso, le patologie più diffuse in queste ultime due settimane sono quelle respirator­ie».

Dopo che ad essere colpito dall’influenza stagionale nel Lazio è stato quasi un milione di persone (circa l’11 per cento degli oltre otto milioni che si sono ammalati in tutta Italia), una percentual­e più alta rispetto agli anni passati, da una decina di giorni 100 mila persone sono costrette a letto per curare quelle febbriciat­tole non alte ma fastidiose, persistent­i dolori alle ossa, laringiti e faringiti o comunque tosse e affezioni delle alte vie respirator­ie.

Chi sono i più colpiti da questo forte strascico influenzal­e? «I giovani e gli adolescent­i conclude la segretaria regionale della Fimmg - ma anche i bambini e i loro genitori, che vengono inevitabil­mente contagiati». Anche i dati lo confermato, visto che ad essere colpito è stato il 5 per mille dei bimbi tra zero e 4 anni. È andata meglio invece agli anziani e agli over 65, tutelati nell’inverno appena finito (ma solo sul calendario) da una massiccia percentual­e di vaccinati.Le speranze sono riposte ora tutte nell’arrivo della bella stagione e di temperatur­e più miti.

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Ammalati Dopo la stagione influenzal­e più intensa degli ultimi 15 anni, sono 100mila le persone affette da patologie respirator­ie

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