Magia anamorfosi: strane visioni a Palazzo Barberini
Esposte le opere di Jean-François Niceron
Tema caro alla storia dell’arte, in particolare quella del Barocco, l’anamorfismo è quel fenomeno di illusionismo ottico per cui un’immagine che di primo acchito appare distorta si trasforma invece in qualcosa di comprensibile collocandosi in un unico punto di osservazione, oppure guardando quella stessa immagine attraverso un apposito strumento.
Utilizzate già dal Cinquecento, in particolar modo per celare scene erotiche, le anamorfosi e la loro estetica dilagheranno nel Seicento, secolo princeps in tema di magie visuali e scenografiche, nonché secolo in cui visse il matematico e teologo francese Jean-François Niceron, entrato in giovane età nell’ordine dei Minimi di San Francesco di Paola e dedicatosi altrettanto precocemente allo studio dell’ottica e della prospettiva. Ed è a lui che è dedicata la mostra Curiose riflessioni. Jean-François Niceron, le anamorfosi e la magia delle immagini, a cura di Maurizia Cicconi e Michele Di Monte, fino al 10 giugno a palazzo Barberini.
Un’esposizione costruita esclusivamente con opere dell’artista conservate nel museo, che dunque in questo caso punta a valorizzare con iniziative a tema le sue collezioni permanenti. Niceron — che nel 1638 pubblicò il trattato La Perspective curieuse, magie articielle des effets merveilleux de l’optique par la vision directe — non fu infatti solo un teorico della prospettiva, ma lasciò anche dei saggi concreti di questa sua magie artificielle, tra cui un celebre affresco anamorfico nel convento romano di Trinità dei Monti. Sulla scorta di precoci esperimenti di Simon Vouet, realizzò inoltre alcune anamorfosi circolari osservabili solo tramite uno specchio cilindrico. E proprio quattro di questi dipinti, datati intorno al 1635 — due ritratti di Louis XIII, un San Francesco di Paola e una Scena di matrimonio — sono conservati e ora riesposti a Palazzo Barberini, di rado proposti al pubblico anche per la difficoltà pratica di consentire l’effettiva fruizione. Esposte in mostra anche due opere a stampa del frate francese, con dispositivo che ne permette la consultazione digitale, oltre a un esemplare del cosiddetto «canocchiale anamorfico» di Niceron, che consente al pubblico di scoprire come vedere un’immagine che non c’è.
Illusionismo ottico Immagini che paiono distorte diventano chiare se osservate da un certo punto