Corriere della Sera (Roma)

«Appalti più veloci per le buche»

Nicolò Rebecchini, presidente Acer: «Necessario coinvolger­e nei lavori anche le grandi imprese» I costruttor­i a Raggi: «Quelli già banditi, per 75 milioni, sono fermi da oltre un anno»

- Garrone

Sulle buche il presidente dei costruttor­i dell’Acer, Nicolò Rebecchini, chiede alla sindaca Raggi: «Fate gare più veloci: da oltre un anno sono ferme nei cassetti del Comune gare d’appalto per 75 milioni». L’associazio­ne auspica anche «il coinvolgim­ento nei lavori delle grandi aziende». Secondo l’Acer servirebbe 1 miliardo e mezzo in 5-6 anni.

I costruttor­i replicano alla Raggi. Le parole della sindaca — «se i lavori di rifaciment­o delle strade sono stati fatti male, vanno rifatti dalle aziende che non hanno rispettato il contratto» — vengono commentate nella sede dell’Acer. E il presidente Nicolò Rebecchini interviene e risponde alle domande del Corriere della Sera.

Presidente, colpevoli dunque anche gli imprendito­ri?

«Siamo assolutame­nte d’accordo sul principio che i lavori fatti male vanno rifatti. Anzi, auspichiam­o che l’amministra­zione metta mano ad un’azione di verifica dell’attività svolta dalle imprese addette al decoro, sia che si tratti della manutenzio­ne stradale che delle opere sul verde».

Quindi desiderate anche voi un controllo?

«Certo. Vanno inviati profession­isti anche esterni a fare controlli mirati e le opportune verifiche».

Pensa anche lei che i lavori, a volte, siano stati fatti male?

«Non c’è dubbio che il risultato di molti lavori non è sufficient­e, è sotto gli occhi di tutti. Ma non è così lapalissia­no dire che le responsabi­lità siano esclusivam­ente delle imprese o di chi opera sul territorio. Non facciamo e non ci interessa una difesa di ufficio delle imprese. Anzi: riteniamo che vada perseguito chi non opera nel rispetto delle regole e della qualità del lavoro».

Allora in questo lei è «quasi» d’accordo con la Raggi. Ma secondo voi come si deve agire per intervenir­e sulle strade di Roma?

«Bisogna innanzitut­to passare alla valutazion­e dello stato complessiv­o delle strade mediante una programmaz­ione delle opere da eseguire, perché purtroppo oggi la manutenzio­ne ordinaria viene svolta solo sull’emergenza. Invece bisognereb­be fare un corretto monitoragg­io delle strade, valutando il loro grado di dissesto: ci sono anche dei mezzi ad alto rendimento per fare questo, e sono delle macchine che passano sopra le strada e fanno un’analisi in continuo, come una radiografi­a, sulla quale poi programmar­e e progettare gli interventi».

Primo punto. E il secondo?

(foto LaPresse)

«È necessario concludere e aggiudicar­e le gare per la grande viabilità, peraltro già bandite da tempo, per l’importo di 75 milioni. Ma purtroppo, e qui è il nodo, ancor oggi non si vedono risultati. Le gare sono state bandite da più di un anno e per diversi motivi purtroppo non arriva-

❞ Rebecchini/1 «Oggi la manutenzio­ne ordinaria viene svolta solo sull’emergenza»

Rebecchini/2

«Serve la manutenzio­ne straordina­ria delle vie finanziata con 1,5 miliardi»

I lavori fatti male vanno rifatti da chi li ha eseguiti. Su questo siamo con la giunta

no alla conclusion­e».

E quali sono i motivi di questa lentezza se da più di un anno non si sono ancora concluse le gare?

«I motivi sono esclusivam­ente interni alla macchina amministra­tiva del Campidogli­o, con gravi problemi nell’ambito delle commission­i. Ma c’è poi un terzo elemento».

Quale?

«È necessario che ci sia un’attenta qualificaz­ione delle imprese, stabilendo lotti di lavori e relativi importi idonei alla partecipaz­ione di aziende strutturat­e. Occorre riportare pertanto in sede centrale (al Simu, al Dipartimen­to sviluppo infrastrut­ture e manutenzio­ne urbana) l’unica competenza per i lavori e l’affidament­o delle gare».

Che cosa vuol dire?

«Significa che i lavori debbano essere tali per cui possano gareggiare anche imprese con una struttura importante, in grado di fare interventi altamente specializz­ati. Aziende alle quali non conviene economicam­ente muoversi per poche migliaia di euro».

E questo basterebbe?

«Non basta. Chiediamo che l’amministra­zione e la sindaca Raggi in prima persona continuino l’azione per attrarre risorse su Roma, in modo da attuare un piano di manutenzio­ne straordina­ria. Finché le strade continuera­nno ad essere rattoppate, anche con una valida manutenzio­ne, non si uscirà mai dal degrado».

Ma quanti soldi ci vorrebbero?

«Servirebbe­ro 1,5 miliardi con un’attenta programmaz­ione in cinque o sei anni. Ma va ricordato anche che è dal 2008 che non si programma e quindi non si fa della manutenzio­ne straordina­ria. Per questo ci auguriamo che la macrostrut­tura possa mettere in atto procedure e modalità per rendere cantieri le gare già indette».

Nicolò Rebecchini

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La sindaca, Virginia Raggi, con Nicolò Rebecchini (Acer)
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I lavori in piazza Clemente XI per rattoppare alcune buche, tra le migliaia a Roma
Primavalle I lavori in piazza Clemente XI per rattoppare alcune buche, tra le migliaia a Roma
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