La carica dei 102: questa Lazio è da record
Già superato il muro dei 100 gol in stagione, si viaggia a una media di 2,26 a partita
Sei gol al Sassuolo e al Benevento. Cinque allo stesso Benevento all’andata, vittima prediletta, e poi alla Spal, al Chievo, alla Steaua. Quattro al Milan, al Cittadella, al Crotone. La Lazio è senza limiti e senza pietà: segna quantità di reti spaventose in ogni competizione, tanto che nove volte ne ha realizzate almeno quattro in un incontro. Contro avversari modesti, ma non solo: prendete il Milan (e pazienza se era quello di Montella) oppure la stessa Juve, che dalla squadra di Inzaghi ha incassato tre gol in Supercoppa e due a Torino, nell’inviolabile Stadium.
L’ultima vendemmia, quella prepasquale contro il Benevento, non ha esaltato per il gioco che la Lazio ha mostrato, né perché fino al 60’ era in svantaggio contro l’ultima in classifica, per di più ridotta in dieci fin dall’avvio. Ha fatto numero, però. I biancocelesti sono tornati ad avere il miglior attacco del campionato da soli (73 gol) staccando la Juve (70) e lasciando a distanze siderali tutte le altre: il Napoli champagne è a meno 9, la Roma e l’Inter sono addirittura a meno 23. Manca appena una rete per raggiungere il primato della scorsa stagione, a quota 74; impossibile anche solo avvicinare quello assoluto nei campionati a 20 squadre, i 118 gol del Milan del Gre-No-Li nel 1949-50.
L’aspetto entusiasmante di questa Lazio è che segna in ogni manifestazione, tanto che ha superato quota cento gol in stagione: è già arrivata a 102, non lontano dal record realizzato nell’anno dell’ultimo scudetto (1999-2000) con 109, visto che ai 73 in campionato bisogna aggiungere i 21 in Europa League, i 5 in Coppa Italia, i 3 in Supercoppa italiana. E tutto questo in 45 partite complessive, per una media di 2,26 reti a incontro.
La montagna di gol segnata dalla Lazio è una risposta fin troppo chiara a chi continua a sostenere che Inzaghi debba aggiungere attaccanti alla sua formazione, schierando tutti assieme Immobile (capocannoniere con 36 reti), Felipe Anderson, Luis Alberto e Milinkovic-Savic. Non è il numero dei giocatori offensivi a fare la differenza, quanto l’atteggiamento tattico e mentale della squadra. E quella biancoceleste è costruita per offendere.
Una caratteristica che ha tolto qualcosa in fase difensiva. Lo dimostrano in modo inequivocabile, anche qui, i numeri: la Lazio ha incassato 39 gol, decima retroguardia del campionato. Ha pagato la predisposizione ad attaccare, ma anche la qualità non eccelsa di diversi difensori. Il fatto che il migliore di loro, De Vrij, abbia deciso di cambiare aria a fine stagione, non può che preoccupare Inzaghi.