Cafè Veneto, vince il Campidoglio: via il dehors abusivo
Sarà demolito, come è già accadde per lo storico Cafè de Paris, il dehors del Cafè Veneto, in via Veneto appunto, degradato e chiuso ormai da mesi. Lo stabilisce la sentenza del Consiglio di Stato del 29 marzo, che chiudendo la vicenda a favore del Municipio e del Comune rivela anche un «retroscena» incredibile per una strada così importante. Ovvero, scrivono i giudici, «l’omesso e reiterato inadempimento nel pagamento dei canoni dovuti da parte della concessionaria». Gli uffici del centro storico infatti hanno contestato il mancato versamento della Cosap per oltre 500 mila euro, circa 72 mila ogni anno tra il 2009 e il 2014, e versamenti solo parziali fino al 2016. Prima di queste date, cioè dal momento dell’autorizzazione all’installazione della veranda nel lontano 1997, «non risultano pagamenti».
Ci sono ancora i bicchieri sui tavoli. Possibile? «Sì, le verande sono state chiuse dalla sera alla mattina e così, all’interno, è rimasto tutto apparecchiato». I negozianti di via Veneto hanno seguito passo passo la «disavventura», come la definiscono loro, del «gazebo di cemento»: «Le chiamano verande, ma non scherziamo: sono vere e proprie strutture in muratura, servirebbero ben altri permessi edilizi».
Chi ha seguito la storia fin dal principio è la consigliera del I Municipio Nathalie Naim, che per prima ha raccolto le lamentele e le preoccupazioni di residenti e commercianti che poi hanno affiancato il Comune nella battaglia legale per la rimozione: «Una strada fiore all’occhiello della città soffocata da volumi enormi - punta il dito Naim -. Un treno di cemento sopra il marciapiede che oscura tutte le altre attività senza chieder loro neppure il consenso. E come se non bastasse si è aggiunta anche la contestazione del mancato pagamento del canone…».
Il Municipio, nella determina di settembre 2016 con la quale aveva previsto la decadenza della concessione proprio per il mancato pagamento della Cosap da parte delle tre società che si sono succedute nel tempo (Delta Group, stessa del Cafè de Paris, Lep.Sal e G.R. ), elenca anni e relative morosità. Stando ai calcoli del Comune, come detto, «non risultano pagamenti precedenti al 2014». E ricostruire e le morosità pregresse non è semplice. «Questo - approfondisce Naim - a causa delle condizioni in cui versano gli uffici del Municipio in cui si concentrano la maggior parte delle occupazioni di suolo pubblico: sempre sotto organico e ancora alle prese coi fascicoli cartacei». Ora basta però: «Stiamo già predisponendo gli atti - dice l’assessora municipale al Commercio Tatiana Campioni -: demoliremo la struttura rapidamente».